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Russia tornerà a rifornire l’Iran di missili, tolto embargo

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ROMA (WSI) – La guerra per procura si intensifica. La Russia ha deciso di tornare a rifornire l’Iran con sistemi missilistici antiaerei S-300, eliminando, di fatto, l’embargo.

Lo ha deciso il presidente Vladimir Putin, dopo l’accordo del 2 aprile raggiunto tra Teheran e il gruppo 5+1, Russia compresa, sul nucleare. Al contempo Mosca ha iniziato lo scambio di beni in cambio di petrolio con Teheran.

I due nuovi accordi sono la chiara dimostrazione che il Cremlino è quanto mai determinato a stringere sempre di più i legami economico commerciali con la Repubblica Islamica, nemico dichiarato d’Occidente ovunque salvo in Iraq, dove le forze anti Isis hanno formato un’insolita alleanza.

La tempistica delle intese non è casuale. La settimana scorsa le grandi potenze del mondo, Russia compresa, sono riuscite a trovare uno storico accordo con l’Iran che fino a prova contraria porterà all’interruzione dei programmi di arricchimento dell’uranio iraniano e al graduale annulamento delle sanzioni economiche contro Teheran.

Il Cremlino ha riferito all’agenzia di stampa Interfax che Putin ha appena firmato un decreto che elimina l’embargo che vietava i rifornimenti di razzi anti missile S-300 all’Iran. Era una delle principali fonti d’attrito tra le due potenze energetiche mondiali. Mosca aveva cancellato il contratto nel 2010, sotto le insistenti pressioni dell’Occidente.

L’Iran e la Russia avevano siglato nel 2007 un contratto da $800 milioni, con oggetto diverse batterie di S-300; l’accordo era stato successivamente annullato dal Cremlino a causa delle sanzioni imposte sull’Iran.

Una fonte interna al governo russo ha detto a Reuters che la Russia ha iniziato a offrire grano, equipaggiamenti e altri materiali di costruzione all’Iran in cambio di barili di greggio.

Fonte: Reuters

(Lna-DaC)