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Russia: idea svalutazione, il rublo va a picco

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MOSCA (WSI) – L’ultimo in ordine di tempo a tentare di rassicurare i mercati è stamani il numero due della banca centrale, Alexei Ulyukayev, in attesa di sostituire Anton Siluanov alla guida del ministero delle Finanze: dietro all’annunciato progetto del governo di comprare valuta estera non c’è la volontà di svalutare il rublo e l’operazione non avrà grandi impatti sul cambio.

Non è servito a molto: la moneta russa ha aperto in calo di venti copechi su dollaro ed euro, proseguendo uno scivolone in atto da lunedì, quando Siluanov ha annunciato un programma di acquisti di valuta per rimpinguare le riserve, ma soprattutto ha detto che il rublo debole farebbe bene ai conti pubblici e all’economia.

Ieri sera è stato il Cremlino a dover spiegare che non ha alcuna intenzione di stimolare la pigra crescita russa manipolando la valuta. “Parlare di brusche fluttuazioni, di una forte svalutazione non è appropriato” ha detto il portavoce del presidente russao Vladimr Putin, Dmitry Peskov, nel tentativo di riportare la calma dopo le ambigue dichiarazioni di Siluanov lunedì all’agenzia Bloomberg. “Un leggero indebolimento del tasso di cambio del rublo può giocare un ruolo positivo per le entrate federali e per per l’economia nel suo complesso” ha detto Siluanov.

Parole che sembrano segnalare l’avvio dell’atteso piano del governo per stimolare l’economia usando la leva del cambio. Da quando i dati del Pil del primo trimestre hanno indicato una brusca frenata all’1,6%, nei circoli di governo non si fa che parlare della necessità di dare ossigeno all’economia con una mix di tassi di cambio, tassi d’interesse, stimolo fiscale e ricorso ai fondi petroliferi.

Quando Siluanov ha parlato, il rublo ha cominciato a cadere, perdendo il due per cento in due giorni contro il basket di euro e dollaro, un calo esarcerbato dalla caduta dei mercati emergenti in atto da qualche settimana.

Martedì è corso ai ripari il vicepremier Igor Shuvalov, dicendo che le parole di Siluanov sono state prese fuori contesto e “non avevano nulla che vedere con una svalutazione”. Ma non è servito.

Ieri Peskov ha detto che il ministro della Finanze ragionava in linea teorica. Anche il Fondo monetario internazionale, che ha concluso martedì la sua missione annuale in Russia, ha rassicurato sul fatto che Mosca non pensa di svalutare il rublo e ha sconsigliato vivamente di procedere con questo mezzo per stimolare l’economia perchè non avrebbe altro effetto che una fiammata inflazionistica.
(TMNews)