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Russia, banca centrale: Pil 2015 rischia caduta -4,5%. E il rublo e la Borsa precipitano

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MOSCA (WSI) – Allarme dalla Banca centrale russa, che ha avvertito che la recessione del 2015 sarĂ  peggiore delle attese, a meno di una ripresa delle quotazioni del petrolio.

Secondo l’istituto, se i prezzi del petrolio rimarranno a $60 al barile, l’economia potrebbe subire una contrazione fino a -4,5% nel 2015. Immediate le ripercussioni sul rublo, che accelera la fase ribassista e testa un nuovo minimo nei confronti del dollaro. Il rapporto dollaro/rublo balza al record a quota 62, rispetto ai 58 della chiusura di venerdì.

Sell off anche sulla Borsa di Mosca, con l’indice RTS, prezzato in dollari, crollato -6,6%, al minimo in piĂą di cinque anni. (Lna)

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MOSCA (WSI) – Il collasso del rublo continua e i rendimenti sono saliti ormai a livelli da Repubblica delle Banane. La divisa perde un altro 4,5% e lo fa – evento insolito – in concomitanza con il rafforzamento del greggio.

Per la prima volta nella storia sul valuario sono stati toccati i 60 rubli per dollaro. Gli sforzi della banca centrale russa si sono rivelati vani e ora la debolezza del rublo mette a repentaglio la stabilitĂ  finanziaria del paese.

Il paese ora rischia di finire in una spirale recessiva pericolosa. Il tutto mentre gli abitanti di Mosca raccontano di scene ‘mai viste prima’ di corsa agli sportelli e negozi di alimentari semi vuoti.

Il rendimento sui bond russi a 10 anni è salito di altri 14 punti base al 6,75%: in Rwanda ora il costo del denaro è più basso, come riporta il Financial Times.

A nulla è servito il rialzo dei tassi dell’1% della scorsa settimana. Portando gli interessi al 10,5% la Banca centrale sperava di rallentare la discesa del rublo. L’istituto ha speso piĂą di $70 miliardi di riserve in valute straniere per sostenere la divisa nazionale nel 2014.

Nonostante tutto la divisa continua a pagare il deprezzamento del petrolio, con i futures scambiati sul mercato WTI che sono scesi sotto i $60 al barile (in calo da $107 di giugno).

Fa ancora piĂą specie il calo di oggi, perchĂ© avviene mentre il greggio si sta rafforzando sui mercati. Il rublo perde terreno nonostante il rincaro dell’oro nero.

Ciò significa che a spingere in ribasso il dollaro sia un peggioramento del sentiment vero e non speculazioni al ribasso e sicuramente non algoritmi che vendono in automatico il rublo non appena il greggio inizia a cedere terreno o speculazioni al ribasso.

Anche se il paese può contare ancora su $416 miliardi di riserve e un debito pubblico molto basso – molto piĂą basso di tanti paesi occidentali, Stati Uniti e Giappone compresi – ad appena il 9,2% del Pil, le preoccupazioni sono relative alla tenuta delle societĂ  energetiche.

Molti gruppi russi hanno preso in prestito dollari negli ultimi 5 anni e ripagare tali debiti sta diventando sempre piĂą caro. Le prospettive di una recessione fanno il resto.

(DaC)