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Rumor di mercato: S&P vicina a taglio rating Francia. E attenti ai titoli assicurativi italiani

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Avvio in rialzo questa mattina per le borse europee, che dovrebbero trarre beneficio dal robusto dato sulla produzione industriale cinese. I guadagni dovrebbero essere tuttavia tenuti a freno dal permanere dei timori sulla crisi debitoria della Zona Euro.

I listini del Vecchio Continente sono stati zavorrati ieri da un settore bancario sempre più pesante a causa delle preoccupazioni per la situazione finanziaria dei paesi periferici EU. Secondo alcuni analisti i timori per un’intensificazione dei problemi finanziari di Portogallo e Spagna potrebbero innervosire i mercati nelle prossime settimane ed alimentare le speculazioni su quale potrebbe essere il prossimo paese a chiedere aiuto finanzario dopo l’Irlanda.

Sotto i riflettori soprattutto le banche portoghesi, dopo che la banca centrale del Portogallo ha dichiarato che gli istituti di credito del paese corrono “un rischio intollerabile” se il governo non riuscirà a riportare sotto controllo la spesa pubblica. Negative anche le banche francesi su voci secondo le quali S&P’s potrebbe tagliare l’outlook della Francia.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in buon rialzo, con l’indice FTSE/MIB in progresso dell’1% circa in area 19.300 pts. Attenzione rivolta a Isagro, in grande spolvero ieri dopo che la Gazzetta Ufficialedell’Unione Europea ha pubblicato la direttiva che contienel’eliminazione delle limitazioni d’uso del principio attivo Tetraconazolodi proprietà della società.

L’azienda si dice soddisfatta per la positiva conclusione del processo chiusosi con tempistiche tali da evitareimpatti significativi sulle vendite di Tetraconazolo nell’UE.

Focus infine sul comparto assicurativo dopo che S&P’s in uno studio sul settore ha rilevato che le compagnie italiane hanno una forte concentrazionedi investimenti in titoli governativi italiani e questo le rende particolarmente esposte al rischio di credito sovrano con eventuali ripercussioni sui rating. L’agenzia di rating, tuttavia, non si aspetta che per i prossimi due anni possano sorgere necessità di nuovo capitale, se non per obiettivi di crescita organica.

OBBLIGAZIONARIO E MONETARIO

Apertura in calo per i futures sul Bund in vista dell’asta tedesca di questa mattina, fino a EUR5,0 mld di titoli quinquennali. La notizia di un possibile taglio del rating portoghese, data ieri sera da S&P’s, potrebbe contribuire a tenere sotto pressione, anche oggi, tutto il segmento periferico del debito.

Al di là del collocamento tedesco, molta attenzione andrà anche all’asta a breve portoghese(EUR500,0 mln a 12 mesi), in cui si prevedono rendimenti in rialzo, vicino al picco psicologico del 5%. Un risultato che potrebbe confermare l’ipotesi di chi vede Lisbona come il prossimo candidato agli aiuti europei e del Fmi.

CAMBI E COMMODITIES

Sul mercato dei cambi, euro in lieve recupero questa mattina dopo il forte calo di ieri. La valuta unica resta tuttavia vicina ai minimi da oltre due mesi sul dollaro, in un mercato che aspetta la prossima mossa dell’Europa che possa contenere la paura di un contagio della crisi finanziaria all’interno dell’Area Euro. Intorno alle 09:00 l’Eur/Usd scambiain zona 1,3040 dopo essere sceso ieri a 1,2964 complice l’annuncio della messa sotto osservazione del rating portoghese da parte di S&P’s.

L’euro è in ripresa anche sullo yen dopo essersi depresso ieri ai minimi da metàsettembre a 108,32. Secondo molti operatori, il mercato vuole nuove azioni da parte europea dopo che il salvataggio irlandese dell’ultimo fine settimana non è riuscito a tranquillizzare, con la speculazione sull’obbligazionario che anzi comincia a mordere nuovi paesi come il Belgio.

Sul fronte delle commodities, quotazioni stabili per il greggio sopra gli USD 84,0 al barile. Anche il mercato energetico resta focalizzato sull’evoluzione della crisi debitoria europea, mentre attende il dato di oggi dell’Eia sulle socrte Usa. Il dato Api, diffuso ieri, ha segnalato unincremento inatteso delle riserve di prodotti raffinati la scorsa settimana.

MACROECONOMIA

Giornata ricca di dati economici in Europa, tra cui spiccano gli indici Pmi di novembre, relativi al settore manifatturiero, per le principali economiecontinentali. Per l’Italia è atteso un indice in lieve calo, a 52,6 pts dai 53,0 di ottobre. Per la Zona Euro è invece stimato un dato stabile a quota 55,5.

Negli Usa verrà diffuso l’indice Ism manifatturiero di novembre, stimato in calo a 56,5 pts dai 56,9 del mese precedente, ma molta attenzione riceverà anche il dato Adp di novembre sull’occupazione, tradizionale anticipatore delle statistiche ufficiali del governo, in uscita venerdì. Per il mese appena conclusosi stimano 69.000 posti di lavoro in più, contro i 43.000 creati in ottobre.

In Cina, segnali di rafforzamento della produzione industriale: l’indice Pmi ufficiale cinese è salito al massimo da sette mesi in novembre, a 55,2 pts, da54,7 di ottobre. Di pari passo vanno le maggiori pressioni sui prezzi che sottolineano nuovamente il contesto inflattivo dell’economia cinese.

Dal Giappone, il membro del direttivo della banca centrale Miyako Suda avverte che la situazione di prolungata debolezza economica potrebbe tenere il paese in deflazione per un periodo di tempo più lungo rispetto alle previsionidalla BOJ. È il quadro più pessimistico finora mai emerso in seno all’istituto centrale giapponese.

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