Piovono accuse pesanti contro i big della finanza americana da parte dei governi europei. Gli istituti di Wall Street non hanno imparato nulla dalla crisi e dagli errori commessi in passato. Il loro atteggiamento non e’ cambiato di una virgola: i profitti vengono prima della stabilita’ del sistema finanziario.
Come rappresaglia contro il ruolo chiave giocato dalle banche Usa nella crisi finanziaria, i Paesi europei stanno cercando di impedire alle banche di fare accordi troppo redditizi nell’emissione di titoli del debito governativo del valore di centinaia di miliardi di euro.
Per la prima volta in cinque anni, infatti, nessuna banca americana compare nella lista dei bookrunner in Europa, stando ai dati raccolti da Dealogic e messi a disposizione del quotidiano britannico the Guardian. Morgan Stanley e’ la prima Usa ma solo al numero 10.
Goldman Sachs e’ sempre stata quella piu’ attiva, ma e’ sparita. Nel 2006 era al numero cinque, mentre l’anno successivo figurava all’ottavo posto. JP Morgan era nella top ten l’anno scroso, nel 2007 e nel 2006 ma quest’anno non compare nella speciale classifica.
“I governi non hanno fiducia nelle banche piu’ grandi di Wall Street, non credono che la loro eccessiva propensione al rischio sia cambiata, con i profitti che vengono prima della stabilita’ del sistema finanziario”, ha osservato Arlene McCarthy, vice presidente del comitato di affari economici e monetari del parlamento europeo.