Il comparto del risparmio gestito è contrastato stamani a Piazza Affari dove solo Bipop Carire è in denaro. La banca popolare bresciana sale dopo che la Fondazione Manodori ha dichiarato che voterà a favore dell’integrazione Bipop-Banca di Roma. L’ultima parola spetta ora all’assemblea dei soci di Bipop che è prevista nei prossimi giorni.
Dall’altra parte del listino troviamo Banca Fideuram. L’istituto di credito prosegue in ribasso sulla scia della vigilia. Ieri sono stati diffusi i dati sull’embedded value (valore intrinseco del portafoglio) che nel 2001 è sceso a quota €3,049 miliardi, in calo rispetto ai €3,206 miliardi del 2000. L’utile netto è stato di €225, 6 milioni, invariati rispetto al 2000. E’ stato inoltre approvato un buy back da 25 milioni di titoli. Il dividendo distribuito sarà pari a €0,23 per azione (+64% rispetto all’anno predcedente) e sarà in pagamento dal 23 maggio.
Non hanno sortito effetto positivo neanche le parole del presidente Mario Prati che ai soci ha detto che nei primi mesi dell’anno l’istituto ha ottenuto ”risultati oltre il budget nella raccolta assicurativa, titoli e di conto corrente ed è pronta a cogliere le opportunità nel risparmio gestito appena il mercato si riprendera”. Per l’intero anno, “l’utile consolidato 2002 è atteso in linea con quello del 2001”.
A chiudere il plotone del comparto resta Mediolanum, che oggi viaggia in leggero calo e con bassissimi volumi, come del resto gran parte del mercato.
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