Società

Rinvio Tasi sarebbe “pericoloso” per le casse dei comuni

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ROMA (WSI) – No dei sindaci al rinvio della Tasi. L’ipotesi di un rinvio “sarebbe un provvedimento, molto pericoloso per i comuni, come ha affermato il presidente dell’Anci Piero Fassino” ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino. “E’ per questo che Fassino, l’altro giorno in mia presenza, ricevuto dal ministro Alfano, come membro autorevole del governo, ha insistito affinché si facesse portavoce all’interno del governo di questa grave preoccupazione dei comuni”, ha aggiunto Marino.

“So che il presidente Fassino ha anche incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, proprio perché, appellandosi alla sua sensibilità di amministratore locale, valuti quale danno ne potrebbe derivare per gli enti locali e per i comuni”, ha concluso il sindaco.

Il presidente dell’Anci Fassino, intervistato su “Repubblica”, ha dettato le condizioni dei sindaci sul possibile slittamento del pagamento della prima rata Tasi, previsto per il 16 giugno, paventato dal governo. “Alla proroga il governo dovrà accompagnare l’anticipazione delle risorse ai Comuni. L’intera Tasi vale oltre 4 miliardi. Non meno della metà, dunque” ha detto.

E secondo gli ultimi dati contenuti in un rapporto della Uil servizio politiche territoriali, che sta monitorando l’andamento della Tasi, si rischia il caos totale. “Mancano ormai pochi giorni alla scadenza della pubblicazione delle delibere sul sito del ministero dell’Economia (come prescritto dal decreto salva Roma) e, a tutt’oggi, sono soltanto 832 i municipi che hanno deliberato le aliquote di cui però soltanto 514 hanno reso nota la propria delibera. Di questi un terzo (32) sono città capoluogo di provincia di cui 9 capoluoghi di Regione (Ancona, Aosta, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Palermo, Roma, Torino)” fa sapere la Uil. Ciò che emerge da questo campione è un “ginepraio di aliquote e detrazioni diverse”. Alla fine si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi, ma si rischia di avere oltre 75 mila combinazioni differenti di applicazione dell’imposta.

Infatti, oltre che aliquote differenziate tra prime case e altri immobili, c’è la variante delle detrazioni. Per esempio a Bologna ci sono 23 detrazioni diverse in base alla rendita catastale dell’immobile, decrescenti con il crescere della rendita: si parte da 175 euro per gli immobili con rendita catastale fino a 327 euro fino ad arrivare a 5 euro per una casa con rendita catastale di 1.637 euro.
(TMNews)