Società

Riforme: prepensionamento a 62 anni per i funzionari pubblici

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ROMA (WSI) – I funzionari pubblici potranno andare in pensione a 62 anni. Un nuovo emendamento alla riforma della Pubblica Amministrazione introduce infatti il pensionamento d’ufficio a 62 anni per tutti gli statali (purché con 42,6 anni di contributi per gli uomini e di 41,6 anni per le donne) e a 65 per medici e professori.

Nessuna novità per i magistrati: l’età del congedo dal lavoro resta ferma. Da qui la protesta di del presidente della commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Donatella Ferranti (del Pd di Matteo Renzi), che interviene sul decreto di riforma Pa, il quale esclude i giudici per cui per la pensione dovranno aspettare di aver compiuto i 65 anni.

Il decreto predisposto dal ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia crea quindi polemiche. I magistrati reclamano un trattamento uguale agli altri ovvero un prepensionamento anticipato d’ufficio come gli altri dipendenti statali.

“Non dimentichiamo che già oggi ci sono 741 scoperture di organico – ha sottolineato in una nota la parlamentare del Partito democratico Donatella Ferranti – se a queste si aggiungono i 374 che andranno in pensione alla fine del 2015 – ha aggiunto – il vuoto d’organico arriverà a 1.100. Per questo – ha spiegato la presidente della commissione Giustizia di Montecitorio – nel ritirare l’emendamento ho chiesto al governo un impegno preciso. Infatti – ha aggiunto Donatella Ferranti (Pd) – presenterò in Aula alla Camera un ordine del giorno che impegni il governo a monitorare la situazione e, se necessario, proroghi di un anno l’abbassamento dell’età pensionabile in modo da evitare la paralisi degli uffici giudiziari”.

“Chiederemo al ministro della Giustizia Andrea Orlando – ha aggiunto la parlamentare del Pd impegnata sulle proposte di riforma giustizia e sulla pensione anticipata per i magistrati – di bandire presto un altro concorso pubblico da 350 posti. Purtroppo i tempi – ha sottolineato -sono tutt’altro che brevi.

“Anche noi – ha aggiunto ancora la presidente della commissione Giustizia della Camera in una nota rilanciata dall’agenzia di stampa Ansa – siamo favorevoli a un rinnovamento generazionale, questo andrebbe agevolato con un’altra importante modifica oltre quella sui pensionamenti”.

La parlamentare del Partito democratico propone di “eliminare la norma introdotta nel 2006 dal decreto Castelli che obbliga i neo laureati – spiega – a svolgere due anni di scuola di professioni legali. I giovani dovrebbero poter accedere al concorso in magistratura – è la proposta di Donatella Ferranti – già subito dopo la laurea”.