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Rientro capitali, ultima chiamata per la voluntary disclosure

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NEW YORK (WSI) – Ultimo atto per il rientro dei capitali. Scade oggi il termine per l’adesione per l’adesione alla procedura di voluntary disclosure o collaborazione volontaria, introdotta dalla legge n. 186/2014.

A seguito della proroga dei termini operata dal D.L. n. 153/2015, la data ultima per l’invio telematico del modello è stata rinviata rispetto alla scadenza originaria del 30 settembre.

L’invio della relazione di accompagnamento all’istanza e della relativa documentazione, invece, può essere effettuato entro il 30 dicembre 2015.

Il banchiere ed economista Antonio Foglia, intervistato dal Corriere del Ticino, ha espresso parole motlo critiche nei confronti della fine del segreto bancario e dei piani dei vari governi, non solo quello italiano, di combattere contro i paradisi fiscali con iniziative come lo scambio di informazioni tra stati.

“I cittadini dovrebbero essere liberi, come le aziende, di investire ovunque nel mondo pagando le tasse solo nei Paesi in cui investono e di cui quindi utilizzano le risorse. Ciò avviene attraverso le ritenute alla fonte pagate anche da chi è protetto dal segreto bancario. Con lo scambio automatico di informazioni si uccide in pratica questa libertà per i cittadini, mentre le aziende continuano a goderne. Almeno fino a quando gli Stati non troveranno uno scellerato accordo per eliminare la concorrenza fiscale anche per le imprese”.

Secondo quanto riportato dalla stampa italiana, una settimana fa erano state circa 90.000 le istanze di voluntary disclosure presentate agli uffici dell’Agenzia delle Entrate per un incasso che a fine operazione era valutato intorno ai 3,4 miliardi di euro.

Significativa la base imponibile emersa, che supera i 40 miliardi di euro a fronte di una disponibilità di capitali illegalmente detenuti all’estero stimata tra 200 e 300 miliardi.