Società

RICICLAGGIO
& MAFIE

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(WSI) –
Bankitalia si confessa davanti ai commissari antimafia, e rivela un moltiplicarsi di operazioni finanziarie sospette. Su cui, però, notai e commercialisti non mettono il naso. Sono state oltre 57mila le segnalazioni nell’ambito dell’attività antiriciclaggio, pervenute alla Financial Intelligence Unit (Fiu) dell’Ufficio italiano dei cambi dal 1997 al 2006. E nell’ultimo anno sono state segnalate 10.327 operazioni sospette, contro le 9.057 del 2005.

Oltre 1.500 di esse sono state archiviate direttamente dall’Uic. Ben 443 sono relative a finanziamenti ad attività terroristiche. I dati sono stati resi noti nella relazione tenuta dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla Commissione bicamerale Antimafia. Quasi il 90% delle segnalazioni arriva dalle banche.

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Mentre resta assai inferiore il contributo fornito da soggetti non finanziari, con 238 soffiate complessive nel 2006, effettuate per oltre la metà (172) da notai, seguiti con uno scarto rilevantissimo (26 segnalazioni) dai commercialisti. Sotto il profilo della distribuzione territoriale, oltre il 40% degli interventi proviene dalle regioni nord occidentali, il 20% dalle regioni dell’Italia centrale, il 17% dalle regioni nord orientali e da quelle meridionali. Ultime per segnalazioni le Isole con il 4,5 per cento.

Dall’inizio dell’attività, la Fiu ha sospeso, per un importo complessivo di circa 100 milioni di euro, 70 operazioni segnalate, avendone ravvisato la particolare gravità. In tutti i casi, l’intervento ha consentito all’autorità giudiziaria di procedere al sequestro delle somme. L’analisi delle segnalazioni sospette evidenzia un cospicuo uso di denaro contante nei settori dell’edilizia e della lavorazione e recupero dei materiali ferrosi. In crescita risultano le segnalazioni relative all’attività di smaltimento dei rifiuti. Nel 2006, le segnalazioni di operazioni sospette del settore edile sono state 214, oltre 1.500 sono i casi di usura e abusivismo finanziario.

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