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RETAIL: BANCAROTTA DI KMART

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La seconda catena di distribuzione USA Kmart (KM – Nyse) ha dichiarato bancarotta volontaria, passando cosi’ sotto la tutela del cosiddetto “capitolo 11”, norma federale che protegge dai creditori una societa’ tecnicamente fallita, dandole tempo per riorganizzarsi.

La mossa e’ nata in “uno sforzo di affrontare le sfide finanziarie e operative” che il colosso della distribuizione si e’ trovato ad affrontare negli ultimi tempi, dice la societa’ in un comunicato, citando tra i motivi anche ”un’erosione della fiducia dei fornitori”.

La societa’ di retail ha dichiarato che adesso cerchera’ di riorganizzarsi velocemente e che prevede di uscire dalla bancarotta nel 2003.

Il gruppo ha annunciato che i 2.114 negozi rimarranno aperti e che tutte le carte di credito e i buoni regalo saranno onorati come sempre.

Intanto K-Mart si e’ assicurata un prestito di $2 miliardi da Credit Suisse Group, J.P. Morgan Chase & Co., FleetBoston Financial Corp. e General Electric Co..

K-Mart diventa cosi’ il piu’ grande operatore retail americano a dichiarare bancarotta. L’ultimo dettagliante a dare forfait fu infatti nel 1990 Federated Department Stores Inc, cin un’attivita’ di $11,4 miliardi. le attivita’ di K-Mart ammontano a $17 miliardi.

Altre ragioni per il collasso finanziario citate da K-Mart sono un ”rapido declino della liquidita”’, e un”’evaporatione” del mercato dei bond garantiti, sui quali la societa’ aveva puntato come auto-assicurazione.

Ma il mercato dei bond garantiti (surety-bonds) e’ andato in crisi con il collasso del colosso energetico Enron, e ha reso impossibile a K-Mart utilizzare questi strumenti per i quali avrebbe dovuto fornire troppe garanzie.