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Renzi: io unica alternativa a Monti e Grillo, “nuovo Pci pericolo mortale”

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Roma – Matteo Renzi si sente tra Monti e Grillo ed a Bersani dice che un nuovo Pci sarebbe un pericolo mortale per la sinistra: “Ci sono molti modi attraverso i quali tentare di rinnovare la politica. Uno è il metodo-Monti, diciamo così: politici a casa grazie ai tecnici; un altro è il sistema Grillo: tutto a base di demagogia, insulti e parolacce; poi ci sono io che non c’entro niente nè con il primo nè con il secondo”. Lo ha affermato, in una intervista alla ‘Stampa’ il sindaco di Firenze rspingendo ogni paragone tra lui e Grillo perchè “non ha senso” e “non ci sono due persone più distanti”.

Il suo, ha spiegato, “è un tentativo di rinnovare la politica attraverso la politica, politica buona fatta da gente nuova: e ancorata saldamente a valori, storie e tradizioni. Le pare il modo di fare di Grillo?”. Inoltre il leader del Movimento cinque stelle “ha completamente fallito l’obiettivo principale: recuperare voti dall’astensionismo” ed è arrivato “terzo” non primo. “L’unico suo argomento vero è la guerra alla Casta – conclude Renzi – togliamogli quello e non gli resta più niente”.

Il Sindaco quindi passa all’attacco del segretario del suo partito: “Bersani a volte fa trasparire un’idea di Pd che non mi convince: come se questo partito fosse un’evoluzione della sua militanza e della sua storia personale. Una sorta di nuovo Pci. Non è così e non può essere così”.

La tradizione cattolico-democratica è linfa vitale per il Pd. Negarlo o dimenticarlo è sbagliato – conclude Renzi -. Ed è un pericolo mortale per il Pd così come l’avevamo immaginato”.

“In queste primarie dominate dal narcisismo maschile, serve una figura femminile”. Lo ha detto Laura Puppato, candidata alle primarie del centrosinistra, intervistata da Radio Capital. “Ognuno dei miei avversari si sente l’unico capace di un vero cambiamento”, ha spiegato parlando dei suoi rivali, “io preferisco lavorare in squadra”.

Le critiche più pungenti Puppato le ha riservate a Matteo Renzi: “Non mi pare si allontani molto dal berlusconismo – ha detto – da quel mondo fatto di superficie e poca sostanza. Se lui dice che porterebbe il Pd al 40% – ha aggiunto l’ex sindaco di Montebelluna, ora consigliere regionale del Veneto – io dovrei dire che rappresento il Pd al 51%, l’ho già raggiunto in una realtà difficile dove prima non superavamo il 25%”.
(TMNews)