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Rendimenti bond ai minimi record in tutto il mondo nel post Fed

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NEW YORK (WSI) – La decisione della Fed di lasciare i tassi allo zero fino a che i dati macro non garantiranno una ripresa solida e duratura della maggiore economia al mondo ha lasciato interdetti i mercati.

Come riassume bene Deutsche Bank non si capisce bene se le minute del braccio monetario FOMC sono relative al meeting di settembre o ad una riunione precedente, dal momento che sono molto più accomodanti delle dichiarazioni di tre settimane prima.

Dall’ultima riunione di politica monetaria il mercato ha riprezzato i tassi di interesse della Fed con scadenza 16 dicembre dall’1,67% all’1,82%.

È più chiaro adesso, tutavia, che alcuni dei membri del board vedono più rischi al ribasso piuttosto che al rialzo. “La ripresa – dicono le minute – potrebbe essere più lenta del previsto se la crescita dell’economia altrove si dovesse rivelare più debole delle aspettative”.

Il timore è che l’inflazione e la crescita in flessione nell’area euro porti a un rafforzamento del dollaro che avrebbe effetti avversi nel settore delle esportazioni Usa.

Lo stesso contratto con scadenza 16 dicembre ora scambia all’1,575%: il ribasso è stato netto negli ultimi giorni, come sottolinea l’analista Jim Reid della banca tedesca.

È i titoli Usa non sono gli unici ad aver visto i rendimenti calare a picco. Il rendimento del Btp decennale italiano è sceso fino a 2,253%, un livello frazionalmente più basso rispetto al precedente minimo storico di 2,255% toccato lo scorso 6 settembre.

L’Irlanda ha emesso Bond decennali al tasso minimo record dell’1,63%. La Germania ha visto i Bund decennali crescere di prezzo e il rendimento scivolare di 2 punti base allo 0,88%.

Il titolo analogo olandese ha visto i rendimenti scendere all’1,021%, un minimo storico. Il tasso sui Bond portoghesei si è abbassato al 2,942%, pure un record negativo. Il tasso sugli Oat francesi a dieci anni vale l’1,214%, nonostante i problemi di bilancio e dell’economia, la seconda potenza d’Europa.

Sui mercati il Treasuries decennale vale il 2,296%, i minimi da giugno 2013. Il tasso spagnolo a 10 anni vale 2,038%, un minimo record, mentre il rendimeno del debito sovrano finlandese ha bucato la soglia dell’1% per la prima volta nella storia.

Insomma sui mercati gli operatori hanno riscoperto il trading della “caccia al rendimento”, il che favorisce la periferia dell’Eurozona.

Spread Btp-Bund in altalena, prima in restringimento nell’area di 135 punti, poi l’allargamento a 141 punti, complice la maggiore tenuta del Bund a 0,88% rispetto al Btp tricolore risalito al 2,29%.

“Diciamo che tra agosto e settembre sono decisamente peggiorate le prospettive di crescita mondiale a causa soprattutto della Cina, dell’Eurozona, confermata dalla frenata dell’export tedesco, e del Giappone. Sul sentiero della ripresa restano gli Usa ma anche qui la Federal Reserve, nei verbali diffusi ieri sera, è apparsa meno ottimista”, commenta Alessio Fontani, responsabile Servizio studi e analisi di Carifirenze.

Uno studio pubblicato ieri dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri) mostrava come sul debito sovrano a dieci anni della Germania e degli Usa il premio al rischio (comprensivo di quello di mercato e di inflazione attesa) dopo essere tornato positivo all’inizio del 2013, oggi viaggi in territorio ampiamente negativo: interno a -1,5% per la Germania e -0,5% per gli Stati Uniti.