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RCS, RICUCCI ALL’ATTACCO: «MONTEZEMOLO? SOLO PAROLE»

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Questa volta l’imprenditore Stefano Ricucci non ha lasciato cadere le ennesime accuse sulle origini ‘misteriose’ della sua ricchezza, anche perchè non si trattava di semplici insinuazioni, ma di una vera e propria requisitoria pronunciata dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo.

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E all’invito a “fare chiarezza”, distinguendo “chi fa impresa e chi trading immobiliare”, il presidente della Magiste ribatte duro: “Anche per noi è arrivato il momento di fare chiarezza e capire finalmente chi produce ricchezza nel nostro Paese e chi, invece, nei migliori dei casi, si limita a consumarla. Devo dire, in qualità di imprenditore e cittadino che non si riconosce in questa Confindustria, che per me il dottor Montezemolo ha rappresentato una sorpresa non proprio positiva”.

E’ da quando è iniziata la scalata alla Rcs che Ricucci si trova al centro di attacchi più o meno diretti, che vengono dal cosiddetto ‘salotto buono della finanza’ e rimbalzano poi sulle cronache dei giornali. Ma l’attacco di Montezemolo è particolarmente significativo, visto che viene dal presidente di Confindustria, e infatti Ricucci oggi replica per le rime: “Non ho visto infatti alcuna creazione di ricchezza, ma semmai una serie di affermazioni di principio sui mali che affliggono l’industria italiana rilasciate nelle sedi più disparate. Tante parole, ma pochi fatti”.

Nella sua nota Ricucci dice ancora: “Trovo altresì curioso la tendenza vetero-capitalistica manifestata dal dottor Montezemolo a voler distinguere tra immobiliaristi buoni e immobiliaristi cattivi, tra chi costruisce palazzi (gli imprenditori virtuosi nella visione montezemoliana) e chi si limita a fare trading nella finanza immobiliare, accumulando patrimoni privi di qualsiasi patente di ‘nobilta’ imprenditoriale”.

Perchè, continua, “seguendo questa logica con rigore, nel purgatorio degli immobiliaristi vanno a pieno diritto inseriti importanti player nazionali ed internazionali, quali ad esempio Pirelli Real Estate e il suo amministratore delegato Carlo Puri Negri, più una variegata serie di Gruppi bancari, industriali e assicurativi”.

“Ricordo infatti al dottor Montezemolo – prosegue la nota – che tutti questi attori economici gli immobili non li costruiscono direttamente ma, esattamente come Magiste Real Estate, ne effettuano compravendita e valorizzazione sul mercato attraverso una variegata gamma di strumenti finanziari. E’ così che, nell’arco di venticinque anni di lavoro (oggi ho 42 anni), ho potuto costruire un gruppo di 2,5 miliardi di euro di valore (tra partecipazioni mobiliari e immobiliari). Sarei curioso di sapere quale gruppo produttivo di tale valore ha costruito il Dottor Montezemolo in uguale periodo di tempo”.

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RCS: RICUCCI ATTACCA MONTEZEMOLO; MARONI, MI E’ SIMPATICO

24 Giugno 2005 20:38 MILANO (ANSA) – Stefano Ricucci alla carica. Toccato dal fioretto di Luca di Montezemolo, che alla vigilia aveva esortato a distinguere tra imprenditori veri e chi fa solo trading immobiliare, l’uomo delle quote cerca l’affondo. E in una risposta scritta al presidente degli industriali dice “in qualità di imprenditore e cittadino che non si riconosce in questa Confindustria, che per me il dottor Montezemolo ha rappresentato una sorpresa non proprio positiva”. A Montezemolo rinfaccia poi la mancata “creazione di ricchezza” accusandolo di essersi limitato a “una serie di affermazioni di principio sui mali che affliggono l’industria italiana”. Insomma, “tante parole, ma pochi fatti”.

E rispetto ai dubbi di Montezemolo sull’origine delle sue ricchezze, il quarantaduenne Ricucci sostiene di aver costruito in 25 anni di lavoro un gruppo che vale 2,5 miliardi: “Sarei curioso di sapere – aggiunge – quale gruppo produttivo di tale valore ha costruito il Dottor Montezemolo in uguale periodo di tempo”. Quanto poi all’idea che la compravendita immobiliare sia una sorta di sorellastra cattiva della vera arte dei costruttori, “nel purgatorio degli immobiliaristi”, ricorda Ricucci, andrebbero allora “a pieno diritto inseriti importanti player nazionali ed internazionali”, come “Pirelli Real Estate e il suo amministratore delegato Carlo Puri Negri”.

Dal Patto che blinda l’editore del Corriere della Sera, intanto, arrivano nuove rassicurazioni di tenuta proprio da Marco Tronchetti Provera del gruppo Pirelli (2,911% conferito all’accordo), che nella vicenda Rcs parla di “più comunicazione, che realtà”. “Ci sono azionisti che hanno la maggioranza. Se si contano le azioni è più del 50%”, dice invertendo l’adagio di Enrico Cuccia, e sottolinea: “c’é la volontà dichiarata degli azionisti Rizzoli di mantenere la loro posizione”. I soci del Patto, del resto, “non vedono ragione per vendere. E lo hanno detto pubblicamente”. Quanto a Mediobanca, “é condotta efficacemente e Rizzoli sta ottenendo grandi risultati dal punto di vista industriale”.

Per il resto, la giornata è all’insegna delle prese di beneficio per Mediobanca (-1,86% a 15,41) e Generali (-1,306% a 25,69). Cedente anche Rcs (-0,195% a 5,62), sulla quale resta per altro l’attesa per l’orientamento Consob sull’esposto di Ricucci sull’ultimo incontro del Patto e il codicillo anti-scalata. Senza conferme, invece, le voci di stampa che vogliono la Lodi – Popolare Italiana all’1,7% del gruppo di via Rizzoli. Quote minori potrebbero comunque essere in possesso del gruppo tramite le società di gestione, e in particolare Bipielle Fondicri Italia.

La Lex Column del Financial Times, intanto, è convinta che l’Italia sia sotto assedio dall’interno e che gli immobiliaristi stiano “cambiando le fondamenta del business nazionale”. L’opinione della prestigiosa rubrica è che facciano bene “a mettere alla prova l’incestuosa versione del capitalismo italiano”. Non si tacciono comunque i dubbi sull’origine dei capitali dei nuovi immobiliaristi e sulle loro intenzioni. E su Ricucci interviene anche il ministro del Welfare Roberto Maroni. “Mi è diventato simpatico – dice -. E’ solidarietà umana verso una persona che non conosco. Per questo mi viene voglia di incontrarlo. Quello che sta facendo lo giudicheremo con attenzione, perché ci interesse quello che succede in un grande giornale come il Corriere della Sera”.