Economia

Ray Dalio: “L’impatto del coronavirus sui mercati? Esagerato”

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L’impatto sul mercato del coronavirus è “esagerato”. A parlare in questi termini è Ray Dalio, il miliardario fondatore di Bridgewater Associates, intervenuto in una conferenza ad Abu Dhabi.

E’ Bloomberg che riporta le parole di Dalio secondo cui l’impatto dell’epidemia di coronavirus sui mercati è stato esagerato ed è probabile che sia di breve durata.

Le preoccupazioni degli investitori per la pandemia “probabilmente hanno avuto un effetto un po’ esagerato sul prezzo dei beni a causa della natura temporanea di questo fenomeno, quindi mi aspetterei più di un rimbalzo”, ha sostenuto il miliardario fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grande hedge fund del mondo, che gestisce 160 miliardi di dollari di asset e che fin dal suo avvio nel 1975, ha guadagnato 58,5 miliardi di dollari per i suoi clienti, secondo le stime di LCH Investments.

“Molto probabilmente l’epidemia da coronavirus sarà qualcosa che in un anno o due sarà non sarà più sulla bocca di tutti”.

Mercati in tumulto per il coronavirus. Dalio: “Esagerato”

Le azioni globali sono state sull’ottovolante a causa dei crescenti timori per la diffusione del virus dalla Cina. Ad oggi il numero di decessi è salito a oltre 1.000 anche se le misure per contenere la diffusione sono ai livelli massimi in tutto il mondo. La diffusione del virus ha portato le imprese e i negozi a chiudere le attività in tutte le province cinesi, che rappresentano oltre l’80% del Pil e il 90% delle esportazioni per la seconda economia mondiale, mentre il governo ordina ai lavoratori di rimanere a casa nel tentativo di contenere l’epidemia.

Ray Dalio dice che l’impatto sul mercato del Coronavirus è “esagerato” suggerendo agli investitori di concentrarsi su questioni come la ricchezza e le lacune politiche, l’emergere della Cina – e ciò che questo significa per il panorama competitivo mondiale- la tecnologia e l’ambiente.

“Quello che mi preoccupa di più” sottolinea Dalio “è il divario di ricchezza e il divario politico. Sarei più preoccupato per questo” conclude Dalio.