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Raid in Iran? Un compito molto piu’ ostico del previsto per Israele

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New York – Lanciare un attacco in Iran si rivelerebbe un compito piu’ arduo del previsto per Israele. Uno dei possibili obiettivi dell’esercito di Tel Aviv e’ lo stabilimento di arricchimento dell’uranio a Natanz, che’ e’ sorvegliato da artiglieria antiaerea. E un qualsiasi attacco vorrebbe dire attraversare lo spazio aereo proibito.

Secondo quanto riferito dal Washington Post, per il segretario americano alla Difesa Leon Panetta e’ molto probabile che Israele attacchi l’Iran in aprile, maggio o giugno. Intanto, notizia di oggi, due navi da guerra iraniane sono giunte in Siria passando attraverso il Canale Suez.

Se Israele decidesse di lanciare un raid aereo contro l’Iran, i suoi piloti dovrebbero volare per piu’ di 1.000 miglia attraverso lo spazio aereo ostile, effettuare il rifornimento durante la rotta, combattere le difese aeree iraniane e contemporaneamente attaccare siti sotterranei. Significherebbe inoltre utilizzare almeno 100 aerei.

Questa e’ la valutazione fatta dai funzionari della difesa americana e degli analisti militari vicini al Pentagono, secondo cui un attacco israeliano allo scopo di impedire il continuo svolgimento del programma nucleare di Teheran constituirebbe un’operazione enorme e molto complessa.

Che la definiscono un’operazione molto diversa dagli attacchi “chirurgici” compiuti contro un reattore nucleare in Siria nel 2007 e quelli volti a distruggere un reattore a Osirak, in Iraq, nel 1981.

“A tutti gli esperti che dicono ‘Oh si, bombardiamo l’Iran’ andrebbe ricordato che non sara’ così facile”, ha detto il Generale David A. Deptula, che si e’ ritirato l’anno scorso da ruolo di ufficiale superiore dell’intelligence dell’Air Force Usa. Deptula ne sa qualcosa in merito di raid aerei: nel 2001 ha pianificato le campagne americane in Afghanistan, mentre dieci anni prima ha guidato le operazioni aeree durante la guerra del Golfo.

Le speculazioni secondo cui Israele potrebbe attaccare l’Iran da un momento all’altro si e’ intensificata negli ultimi mesi e le tensioni tra i due paesi sono aumentate. A dimostrazione della crescente preoccupazione di Washington, Tom Donilon, il consigliere per la sicurezza nazionale, ha incontrato domenica il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme, e il capo dello Stato Maggiore Congiunto Usa, il generale Martin E. Dempsey, ha avvertito che un attacco israeliano contro l’Iran in questo momento sarebbe “destabilizzante”.

Analogamente, il ministro degli Esteri inglese, William Hague, ha detto alla BBC che un attacco all’Iran non sarebbe per Israele “la cosa saggia” di fare “in questo momento”. Tuttavia Israele, come gli Stati Uniti del resto, sta mantenendo tutte le opzioni sul tavolo.