Economia

Quota 100, i maggiori beneficiari: dipendenti a reddito medio-alto

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I maggiori beneficiari del provvedimento Quota 100 sono stati soprattutto lavoratori dipendenti i cui redditi risultano medio-alti rispetto alla media nazionale. Lo rivelano i dati di un’indagine Inps condotta su un campione di 70mila aventi diritto alla finestra di pensionamento anticipato voluta da Lega e Movimento 5 Stelle nel primo governo Conte.

Dal punto di vista delle categorie, Quota 100 è stata sfruttata, nell’ordine, dai dipendenti del settore pubblico (sono il 36,94% dei richiedenti, pur rappresentando solo il 13,8% dei lavoratori totali), dai dipendenti del settore privato (32,08%) e, a distanza, da artigiani e commercianti (15,86%).

Quota 100, ne hanno approfittato di più i ceti benestanti

Per quanto riguarda i redditi, i dipendenti del settore pubblico o e privato che hanno avuto accesso a Quota 100 dichiarano un reddito medio di 36mila euro annui nell’ultimo quinquennio. Tale fascia di reddito li colloca nel terzo di popolazione che più guadagna in Italia. Per questa categoria la pensione lorda media in seguito a Quota 100 ammonta a 2.200 euro mensili.

Secondo quanto ha calcolato l’Inps chi si trova fra il 50esimo e il 75esimo percentile dei redditi – ovvero chi ha un reddito medio-alto in rapporto alla distribuzione complessiva, ha avuto una probabilità più elevata di attivare Quota 100, rispetto ai soggetti con caratteristiche simili, ma guadagni inferiori, ha riassunto Federico Fubini sul Corriere.

Uno scudo anti-Covid, per chi ha potuto valersene

Nel solo 2020 il 51% dei soggetti che ha ottenuto il pensionamento anticipato ha dichiarato di lavorare nei settori essenziali, in particolare per quelli che non offrono la possibilità di lavorare a distanza. Una scelta forse dettata dal timore del contagio sul luogo di lavoro.

Le donne, infine, hanno approfittato meno degli uomini dell’opportunità del governo Conte: ogni cento domande di pensionamento anticipato inoltrate da uomini ne corrispondevano solo 89 da parte delle donne. In generale, le probabilità di adesione per ciascun avente diritto è stata del 44%.