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Questi bond europei offrono rendimenti interessanti. Durerà?

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ROMA (WSI) – Prospettive positive per i bond portoghesi che, secondo un’analisi effettuata da Barbara Giani, analista obbligazioni governative e tassi di JCI Capital Limited, offrono oggi rendimenti interessanti.

L’analisi effettuata dalla società indipendente specializzata in servizi di asset management, capital markets e advisory a clientela corporate e istituzionale, mette in luce l’attuale contesto politico e governativo di Lisbona, post elezioni di inizio ottobre.

Fallite le trattative per formare una grande coalizione di governo, il partito socialista (PS) guidato da Antonio Costa cerca un consenso tra i partiti minori della sinistra, ossia tra il Blocco di Sinistra (BE) e la Coalizione unitaria di sinistra (CDU).

“L’insieme dei partiti PS+BE+CDU, tutti in netta ascesa rispetto alle elezioni di giugno 2011, arriverebbero a comporre insieme oltre il 50% dei voti raggiungendo la maggioranza dei seggi necessaria a governare”.

Di fronte a questa “svolta inattesa” i mercati si sono decisamente ripresi “e hanno reagito” – scrive nella sua analisi Barbara Giani – ” con scetticismo all’ipotesi di formazione di un governo composto solo da partiti di sinistra, alcuni dei quali (BE e CDU) si sono più volte espressi in campagna elettorale sia contro l’austerity che contro la moneta unica in generale, alimentando altresì ipotesi di una ristrutturazione del debito soprattutto nei confronti dei creditori internazionali”.

Riportando un grafico di Bloomberg, emerge con chiarezza “la reazione negativa dei titoli portoghesi, i cui rendimenti sono avviati in un sentiero di rialzo da almeno una decina di sedute, una direzione opposta a quella dei decennali italiani e spagnoli, che hanno invece proseguito il loro trend di lento e continuo ribasso”.

E’ “in questa fase di incertezza” – si legge nel report – “che è probabile che l’aumento dei rendimenti del titoli portoghesi perduri ancora per qualche seduta e forse anche per un paio di settimane, in un’ottica che dovrebbe comunque essere temporanea e che dovrebbe esaurirsi entro la fine dell’anno”.

Il report fa il punto della situazione a livello politico: “Dopo due settimane di stallo nelle trattative, il presidente della repubblica Anibal Cavaco Silva ha deciso di intraprendere una serie di incontri con tutti i partiti principali a partire dal 20/21 ottobre per vedere di sbloccare l’empasse, visto anche il recente richiamo da parte del vicepresidente della Commissione Europea sul mancato invio della legge finanziaria proposta per il 2016, che avrebbe dovuto essere pronta già dallo scorso 15 ottobre”. Le alternative sembrano due: “1) un incarico al leader di centro destra e precedente premier Pedro Passos Coelho e la formazione di un governo di minoranza con appoggio esterno da parte dei socialisti, oppure 2) l’incarico ad Antonio Costa e l’avvio di una compagine completamente nuova decisamente spostata a sinistra nel panorama politico”.

“Nonostante un governo di minoranza non sia esattamente sintomo di stabilità e durata, la prima soluzione appare decisamente preferibile dai mercati, che vedono nella seconda ipotesi un’incertezza ben superiore, sia per la novità politica, sia per la difficoltà di capire quale possa essere l’effettivo atteggiamento nei confronti delle misure da applicare sul sentiero delle direttive europee”.

CI Capital Limite conclude auspicando che proprio entro dicembre possa realizzarsi “il potenziamento del QE nonché di una sua estensione in termini temporali, provvedimento grazie ai quali i titoli portoghesi dovrebbero risultare tra i maggiori beneficiari vista la loro scarsità di offerta sul mercato, nonché” –si conclude l’analisi – “il fatto che ad oggi Lisbona ha quasi già completato le necessità di emissioni dell’anno scorso”.

Ancora: “Non si deve inoltre dimenticare che a settembre il debito di Lisbona ha incassato un upgrade da parte di Moody’s che ne ha alzato il rating a BB+, appena al di sotto dell’Investment Grade, e le previsioni di crescita per il prossimo anno sono superiori alla media degli altri paesi europei”.