Società

QUANTI RIBASSISTI
SUL DOLLARO

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(WSI) – Chi si aspettava indicazioni precise da Bernanke sul futuro dei tassi Usa è rimasto deluso. Le parole di ieri del nuovo numero uno della Fed sembrano infatti non aver destato particolari sorprese. Il mercato ha tuttavia guardato complessivamente con favore all’intero discorso del presidente della Fed il quale, commentando il basso livello dei rendimenti obbligazionario a lungo termine, ha spiegato che questa realtà non indica affatto un rallentamento dell’economia Usa e che non necessariamente riflette l’esigenza di avere tassi di interesse più bassi.

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Queste parole, secondo la chiave di lettura del mercato, hanno rafforzato quindi le attese per un nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base nel Fomc in calendario per la prossima settimana (al 4,75%). Per il futuro tuttavia si resta nella nebbia più totale. Anche se sono in diversi a pensare che la stretta monetaria americana sia molto vicina al capolinea.

Sulla scia di questa considerazione e sulla prospettiva invece che nel Vecchio Continente la Bce possa portare entro fine anno i tassi di riferimento al 3,25% (dall’attuale 2,25%), negli ultimi giorni alcune tra le maggiori banche d’affari hanno rivisto al ribasso le previsioni sul dollaro. Tra queste Goldman Sachs che si attende entro la fine dell’anno l’euro-dollaro a quota 1,30 e il dollaro-yen a 95 e Bank of New York che ipotizza un cambio 1,26 contro euro e a 110 contro yen.

Anche il multimiliardario Warren Buffett scommette su un indebolimento del biglietto verde chiamando però in causa il rosso record dei conti con l’estero totalizzato dagli Usa e l’assenza di politiche di governo atte a contenere il disavanzo di uno Stato dove “ogni giorno escono un paio di miliardi di dollari”. La discesa delle quotazioni del dollaro – per Buffett – è inevitabile in quanto gli Stati Uniti “non hanno politiche governative in grado di controbilanciare il fatto che ogni giorno escono dal Paese un paio di miliardi di dollari”.

Buffett, riferendosi all’ andamento dell’ interscambio Usa, ha precisato che gli americani “stanno comprando beni di consumo e vendendo beni capitali”. Buffett negli ultimi anni aveva scommesso massicciamente a favore di una perdita di valore del biglietto verde, ma nel corso del 2005 a seguito del forte recupero messo a segno invece dal dollaro, ha dovuto mettere a bilancio ingenti perdite, pari a 955 milioni di dollari.

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