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Quale bolla? UBS aumenta esposizione su mercati Usa e Ue

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NEW YORK (WSI) – Bolla speculativa a Wall Street? E’ al momento l’ultima delle preoccupazioni per UBS, che ha deciso di aumentare la propria esposizione sull’azionario Usa, a dispetto di quei tanti analisti che temono che la maxi iniezione di liquidità che continua a essere immessa sui mercati finanziari dalla Fed creerà – se non l’ha già fatto – una gigantesca bolla.

La banca svizzera motiva il proprio ottimismo con le aspettative sugli utili aziendali.

“Sebbene ci siano alcune preoccupazioni, alla fine gli investitori dovrebbero valutare solo se il sentiment abbia spinto i valori dei titoli azionari al di là di livelli ragionevoli -, ha commentato Alexander Friedman, responsabile degli investimenti globali per la divisione di gestione patrimoniale di UBS – Nel breve termine, ciò non è accaduto: dunque gli investitori non devono temere che ci troviamo nel bel mezzo di una bolla pericolosa sul mercato degli asset di rischio”.

E’ vero, ammette Friedman, che il valore dei titoli, rispetto ai rapporti prezzi/utili (price to earnings), è salito a livelli piuttosto elevati; tuttavia l’esperto ritiene che la crescita dei profitti dovrebbe alimentare un ulteriore rialzo delle azioni; anche se, precisa, gli investitori non dovrebbero attendersi quei rendimenti su base annua superiori al 15% che hanno caratterizzato gli ultimi cinque anni, ma piuttosto ritorni annui del 7-8%.

Ubs è overweight non solo sull’azionario Usa, ma anche europeo, e di conseguenza sta aumentano l’esposizione su entrambi i mercati. ù

“La crescita globale è attesa in rialzo nel 2014 rispetto al 2013 – la prima accelerazione su base annua dal 2010 – e tale fattore dovrebbe sostenere l’azionario globale”, ha aggiunto Friedman.

Inoltre, “gli utili aziendali delle società americane sono attesi in crescita dell’8% nel 2014, grazie alla solida domanda interna. In Eurozona, gli utili stanno mostrando segnali preliminari di una svolta, e riteniamo che essi cresceranno a una doppia cifra percentuale, sebbene bassa, nel 2014, sulla scia del miglioramento della crescita dell’economia e una politica monetaria espansiva”.