Economia

Default Puerto Rico: salta pagamento da $389 miliardi

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NEW YORK (WSI) – Il Puerto Rico, territorio parte degli Stati Uniti, ha annunciato che non potrà onorare 389 miliardi di dollari di debito in scadenza oggi dovuti agli obbligazionisti della Banca governativa per lo sviluppo (Gdb), il prestatore di ultima istanza per l’isola. La moratoria è stata annunciata ieri dal governatore portoricano, Alejandro Garcia Padilla.

Il  mercato, tuttavia, se lo aspettava. I tassi sui bond scambiavano infatti al 20%. Il default ora mette pressione sul Congresso del Puerto Rico, che deve restituire altri 1,9 miliardi di dollari di debito entro il primo luglio, di cui 777 milioni circa in titoli obbligazionari governativi.

“Avremmo preferito avere una cornice legale per ristrutturare i nostri debiti in modo ordinato”, diceva ieri Padilla in un messaggio televisivo, “ma di fronte all’incapacità di soddisfare le esigenze dei nostri creditori e i bisogni della nostra gente, ho dovuto fare una scelta: ho scelto che i servizi essenziali per 3,5 milioni di cittadini americani in Puerto Rico venissero prima”.

Venerdì era stato annunciato, invece, che il pagamento di 33 miliardi, in scadenza il primo maggio sarebbe stato rinviato grazie a un accordo con le banche di credito cooperativo. Al momento il governatore del Puerto Rico ha inviato il suo Sos al Congresso americano affinché attribuisca al commonwealth gli strumenti necessari a rendere sostenibile un debito da 70 miliardi di dollari.

“Il Puerto Rico ha bisogno che il presidente della Camera Usa Paul Ryan eserciti la sua leadership… ci serve questo meccanismo di ristrutturazione adesso”, ha invocato Padilla. Il commonwealth per ora pagherà solo 22 milioni di interessi sui bond emessi dalla Gdb e altri 50 milioni dovuti ai creditori di altri titoli in scadenza oggi, afferma a Cnbc una fonte vicina alla materia.

L’emergenza per le finanze portoricane, nonostante gli annunci, non sarebbe priva di responsabilità da parte dell’amministrazione: “Il governo sapeva che la Gdb era una bomba ad orologeria e non ha fatto nulla di costruttivo per impedire il default”, afferma l’economista esperto di debito sovrano, Arturo Porzecanski (American University, Washington).