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PROVE GENERALI DI TENUTA ALLA RECESSIONE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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di WSI.

(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti in seguito al nuovo record del prezzo del petrolio che alimenta le tensioni inflattive ed in attesa della riunione della Bce. Il differenziale 2-10 anni in mattinata è nuovamente tornato in negativo, a fronte di un forte rialzo delle breakeven inflation che sul comparto fino a 5 anni nell’ultima settimana sono salite di oltre 30 pb.

A penalizzare il comparto a lungo termine è stata anche la deludente asta tedesca sul decennale che ha collocato 4,95 Mld€ a fronte di un’offerta di 7 Mld€. La deludente asta inoltre ha favorito una lieve riduzione del differenziale sul decennale Italia-Germania sceso sotto i 60 pb. Torna a salire l’indice Itraxx Crossover che ha toccato i massimi da marzo 2008. I mercati oggi resteranno in attesa della Bce, soprattutto dopo che Trichet ieri ha dichiarato che c’è il rischio che l’inflazione esploda se le autorità monetarie non agiranno per combatterla. Segnaliamo che questa mattina la banca centrale svedese ha rialzato i tassi di 25pb per frenare le spinte inflattive. Sul decennale il supporto e la resistenza restano rispettivamente a 4,56% e 4,70%.

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Negli Usa tassi di mercato in calo dopo l’ennesimo forte calo dei listini azionari che continuano a far stazionare l’indice S&P500 in prossimità dei minimi dell’anno. Ieri i listini azionari sono stati penalizzati soprattutto dal comparto auto, dopo il calo di circa il 15% di General Motors dopo un report di Merrill Lynch che non esclude la bancarotta per il produttore di auto Usa, aggiungendo che occorrerebbe una ricapitalizzazione di circa 15Mld$, ossia un valore pari a circa il triplo dell’attuale capitalizzazione di borsa.

Il peggior comparto è stato comunque quello dei produttori di acciaio e carbone, sulla scia di timori di forte rallentamento della crescita. Nel frattempo aumenta il numero di economisti oltre che di esponenti del partito democratico che ritengono necessario un secondo pacchetto di stimoli fiscali per supportare l’economia. In tale contesto Paulson ha richiamato l’attenzione sulla necessità di creare norme che regolamentino il processo di fallimento di grosse e complesse istituzioni finanziarie per evitare rischi sistemici.

La tenuta del livello 1250 dell’indice S&P500 si rivela di estrema importanza prima di ipotizzare l’entrata in una seconda fase di bear market più accentuato. Nel breve confermiamo la tenuta del livello del 3,90% sul decennale in attesa degli importanti dati sul mercato del lavoro, pubblicati in anticipo oggi a causa del ponte lungo per la festività dell’Indipendence Day di domani.

Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro dopo l’ennesimo record del greggio. Petrolio e Dollaro continuano a rincorrersi innestando un processo che aumenta i timori inflattivi su scala globale, rendendo più urgente la necessità di coordinamento sul fronte valutario. Di tale tema si discuterà probabilmente in occasione del prossimo G-8 del 7 luglio. Nel frattempo, in attesa delle parole di Trichet, è possibile che il cross si spinga fino alla resistenza di 1,5910.

Se Trichet manterrà aperta la possibilità di ulteriori rialzi il cross potrebbe spingersi vicino al massimo storico di 1,60 circa. I segnali molto negativi provenienti soprattutto dal comparto auto Usa, lasciano infatti ipotizzare una continuazione della fase di rallentamento Usa con pertanto maggiore difficoltà di rialzo dei tassi Fed. Yen in deprezzamento nonostante la debolezza dei listini azionari globali. Il deprezzamento è stato marcato nei confronti dell’Euro con il cross che si è riavvicinato ai livelli record. Per oggi le resistenze si collocano a 168,70 e 169,50. Verso Dollaro nuovo livello di resistenza a 106,80.

Materie prime: nuovo record del greggio in prossimità di 144,50$/b dopo l’inatteso calo delle scorte negli Usa. Anche la debolezza del Dollaro ha contribuito al nuovo record. Tra gli industriali la debolezza del Dollaro e gli scioperi in Perù hanno spinto il rame (+1,3%) ad un nuovo record al Lme. In rialzo anche l’alluminio (+1,4%), male invece piombo (-3,4%) e zinco (-3,3%). Positivi i metalli preziosi. Tra gli agricoli nuovo record per la soia a 16,50$/bushel su timori di inondazioni nel Midwest Usa e di una ripresa degli scioperi in Argentina. Prosegue il rialzo dello zucchero (+1,9%) sui massimi da circa 3 mesi. Bene anche il mais (+4,1%).

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