Economia

FS: dimissioni in massa, Renzi piazza fedelissimo

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ROMA (WSI) –  Si è dimesso l’intero Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato, una decisione nell’aria visto il pressing di Palazzo Chigi alla fine anticipata del mandato del gruppo con a capo Michele Elia che non guiderà con la sua squadra la delicata privatizzazione di FS, prevista nel 2016.

Il Governo ha così messo in luce i ritardi nella privatizzazione del gruppo e alcuni momenti di scontro avvenuti tra Michele Elia e Marcello Messori, il presidente di Ferrovie, che hanno, sempre secondo Palazzo Chigi, rappresentato un grande ostacolo alla messa in vendita. E mentre Elia ha cercato di resistere mettendo sul piatto il buon bilancio raccolto, non è stato dello stesso parere l’intero Consiglio di Amministrazione che ha dovuto così rassegnare in massa le dimissioni.

L’imperativo del Governo è ora quello di dare un corso nuovo alle Ferrovie dello Stato in vista della prossima privatizzazione e l’uomo che dovrebbe guidare il gruppo in Borsa entro i primi sei mesi del 2016, sarà Renato Mazzoncini, fedelissimo di Renzi ma senza troppo esperienza.

L’attuale presidente di Busitalia, una controllata delle stesse Ferrovie dello Stato, ha guidato in precedenza ATAF Firenze. In neanche tre anni e mezzo di tempo passa dalla gestione di Autoguidovie (gruppo Ranza) a quella di un’azienda ben più importante, le Ferrovie nazionali.

E proprio all’indomani delle dimissioni in massa dell’intero Consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato e l’uscita di scena di Michele Elia, arrivano le prime dichiarazioni da parte del Governo. Intervistato al Sole 24 Ore, il ministro dei trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio commenta in relazione alla prossima privatizzazione di Fs, prevista nel 2016 .

“Sarebbe stato un errore mettere sul mercato il 40% della rete che invece resterà pubblica: sulla rete non dobbiamo distribuire dividendi ma fare investimenti (…) Non dobbiamo fare cassa, ma potenziare concorrenza e servizi”.

La nomina del nuovo gruppo, secondo quanto affermato da Delrio, avverrà in tempi molto brevi e gli obiettivi del nuovo management sarà quello di migliorare i servizi, potenziare il trasporto locale in nome di maggiore efficienza. Ma quale destino per Rfi? Non si sbottona molto il ministro che parla di  colloqui con il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, in merito ad una possibile soluzione che possa rafforzare il gruppo dando il compito al gestore di effettuare molti investimenti.

Per la presidenza del gruppo sono in corsa Simonetta Giordani, già sottosegretario ai Beni culturali nel governo Letta, e Gubitosi.