Private & Legal pagina 5
Franklin Templeton ha creato un nuovo team per incrementare le soluzioni di investimento alternative nel canale Wealth per la regione EMEA. George Szemere è stato nominato Head of Alternatives EMEA Wealth Management.
Se possedute al di fuori del circuito degli intermediari nazionali le criptoattivitĂ devono essere inserite nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. Previste regolarizzazioni per gli anni precedenti al 2022
Questa acquisizione è una delle operazioni più significative del settore bancario degli ultimi 10 anni in Europa dal quale nasce un operatore con circa 200 miliardi di euro di patrimonio gestito
Il closing dell’operazione è previsto all’inizio del 2025, a seguito dell’autorizzazione da parte di Banca d’Italia
Credem Euromobiliare Private Banking ha raggiunto oltre 40 miliardi di patrimonio nel suo primo anno di attivitĂ . L’istituto, nato nel febbraio 2023 dall’unione di Credem Private Banking e Banca Euromobiliare, si configura come uno dei protagonisti del private banking italiano.
Nel corso della presentazione della relazione annuale della Banca d’Italia da parte del governatore Fabio Panetta sono emersi anche dati molto interessanti sulla composizione e sull’evoluzione della ricchezza delle famiglie italiane, che ha raggiunto gli 11.000 miliardi alla fine dello scorso anno.Come varia la ricchezza degli italianiNegli ultimi anni il patrimonio degli italiani è cresciuto
Banca Investis ha annunciato l’ingresso di Italo Di Gesualdo, ex Deutsche Bank e UBS, nel team di Roma. L’acquisizione sottolinea la strategia di rafforzamento del Gruppo.
I beni recuperati includono una vasta gamma di reperti archeologici, monete antiche, sculture, pergamene e dipinti del Seicento oggetto di scavi clandestini nel centro sud Italia ma anche opere d’arte trafugate da chiese, musei e privati.Â
I punti salienti del report “Il Private Banking in un mondo più longevo” realizzato dall’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) e KPMG, presentato nel corso di un convegno.
Un recente sondaggio mostra che meno di un terzo dei family office afferma che i propri processi di gestione del rischio informatico sono ben sviluppati.