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Banca Aletti, prudenza e competenza i valori guida

Leonardo Rigo racconta la visione di Banca Aletti per supportare i clienti private in questa fase e salvaguardare i loro patrimoni anche al netto delle forti oscillazioni dei mercati finanziari

Prudenza, vicinanza, qualità e competenza. Sono questi i valori guida nel supportare i clienti in questo momento storico partico- lare, indicati da Leonardo Rigo, direttore generale di Banca Aletti (Gruppo Banco BPM), nell’intervista esclusiva concessa ai microfoni di Wall Street Italia. Vediamo cosa ci ha detto l’esperto nel dettaglio.

Qual è l’approccio che state avendo con la vostra clientela in un momento particolare e delicato come quello attuale?

“Il contesto in cui siamo chiama- ti a operare è molto sfidante, è di fatto un contesto macroeconomico intenso e dinamico, che si inserisce in uno scenario geopolitico in grande fibrillazione, soprattutto in queste ultime settimane. L’approccio di Banca Aletti è prudente, di qualità e bilanciato. Dal punto di vista della componente obbligazionaria, nel portafoglio dei nostri clienti, stiamo consigliando soluzioni, anche di risparmio gestito, con titoli di Stato italiani ed europei con duration piuttosto contenuta, perché offrono rendimenti sicuramente superiori a quelli degli anni passati, di soddisfazione per i nostri clienti, con una volatilità decisa- mente più contenuta rispetto a un portafoglio con duration più lunga. In queste soluzioni inseriamo, attraverso strumenti di risparmio gestito, titoli corporate; lo facciamo, in questa fase, con grande attenzione al rischio credito e liquidabilità”.

Le banche centrali sui tassi hanno compiuto delle scelte forti, come le giudica e qual è il loro impatto sull’economia?

“Valutare l’azione delle banche centrali sulla politica monetaria è complesso e facilmente opinabile; infatti non c’è solo il rialzo dei tassi, principale strumento di lotta all’inflazione e senz’altro la misura che impatta maggiormente sui risparmiatori, ma sono in corso altri importanti interventi che vanno dalla riduzione della liquidità sul mercato attraverso il venir meno da parte di Fed e Bce delle politiche di acquisto di Titoli di Stato nonché altre decisioni meno note ma di forte impatto. Direi che complessivamente tutte le azioni messe in campo da parte delle banche centrali stanno portando evidentemente a un raffreddamento dell’economia che comporterà un rientro dei valori dell’inflazione. Poi è necessario comprendere quanto sarà forte l’impatto di tutto l’insieme di queste politiche e quanto riusciremo a mantenere una crescita, seppur moderata, rispetto a una recessione annunciata da molti mesi ma che, per fortuna, non si è ancora sostanzialmente verificata”.

Quanto è importante il ruolo di un gestore nel supportare l’investitore durante le fasi di incertezza vissute dal mercato?

“Ecco l’incertezza può senz’altro incidere sulla gestione del proprio portafoglio da parte di un risparmiatore. Per questo è fondamentale il ruolo del gestore di una banca private che affianca l’investitore, lo guida verso una visione che non sia basata sul quotidiano, sulla singola informazione, sulla quotidiana tensione, ma sia più equilibrata, costruita sulla propensione rischio e sugli obiettivi di investimento del cliente. Questo approccio si è reso indispensabile soprattutto negli ultimi anni, visto quanto accaduto tra pandemia, guerra russo-ucraina, inflazione, politiche monetarie restrittive e ora le tensioni in Medio Oriente. È chiaro che tutto questo, con le informazioni che spesso vanno ad impattare sui mercati ed in assenza di una relazione importante fra gestore e investitore, può profondamente disorientare un cliente. Il gestore ha un ruolo fondamentale ed è quello di mantenere una visione equilibrata, complessiva e di medio-termine volta alla salvaguardia e alla valorizzazione dei risparmi dei nostri clienti”.

Il contesto macroeconomico ha generato un drastico calo della liquidità, c’è il rischio che si arrivi a un credit crunch come in passato?

“La mia risposta si limita al panorama che riscontro nel quotidiano. A oggi non abbiamo una situazione di credit crunch come nel 2008. Sicuramente per tanti motivi serve avere una maggio- re attenzione alla qualità del credito, viste anche le diverse complessità che in questi mesi le imprese stanno incontrando sul mercato. È insito nella natura del sistema bancario italiano il sostegno alle piccole e medie imprese, con cui i rapporti sono di relazione stretta costruita nel tempo; mi riferisco in particolare al Gruppo Banco BPM, dove abbiamo rapporti consolidati con il mondo imprenditoriale, costruiti nel tempo nei vari territori e fondati su una indispensabile fiducia reciproca. Questa relazione ci permette di proseguire nella nostra consolidata attività di sostegno all’economia; ovviamente con la giusta attenzione, che un mercato in fibrillazione, in particolare per la situazione geopolitica attuale, porta ad avere. Ma questo è il segno di una sana politica di gestione del credito, che si differenzia dal credit crunch, che è complessivo e indifferenziato”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di dicembre 2023 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.