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Dai padri ai figli, come si passa l’azienda

Guido de Vecchi ci ha raccontato quali sono le occasioni da cogliere nel passaggio generazionale delle imprese italiane

Gestire il passaggio di testimone tra padre e figlio in azienda è una delle operazioni più complesse da portare a termine. Per capire come pianificare al meglio questa attività abbiamo parlato con Guido de Vecchi, amministratore delegato di Siref Fiduciaria, società del gruppo Intesa Sanpaolo.

Ci può fare una fotografia di quali sono le imprese interessate al passaggio generazionale e quali sono le principali esigenze dei vostri clienti?

“Secondo recenti stime le realtà imprenditoriali familiari in Europa sono più di 14 milioni e producono circa il 50% del Pil. In Italia, le imprese familiari rappresentano oggi circa il 75% delle imprese. Considerato che molte di queste sono nate nel boom economico del dopo guerra, adesso si trovano ad affrontare la fase del passaggio di testimone dal fondatore agli eredi. Questo momento delicato è di grande importanza per il futuro dell’azienda. Se organizzato diventa un’opportunità per attivare processi innovativi e di transizione sostenibile nelle aziende, mantenendo e incrementando i livelli di competitività, anche a livello internazionale”.

Quali sono i fattori più problematici che un’impresa si ritrova ad affrontare durante la delicata fase del passaggio generazionale?

“La scarsa propensione ad una visione di medio-lungo termine, il rischio legato alla perdita del fondatore, laddove tutta la strategia aziendale era stata plasmata e modellata a sua immagine, la difficoltà nel trasferimento del know how aziendale alle future generazioni spesso non formate a dovere per garantire la continuità della vision aziendale e la sua evoluzione, il rischio che i conflitti familiari possano estendersi anche all’interno dell’impresa minandone stabilità e crescita. E ancora, la reticenza verso l’inserimento di nuovi talenti esterni capaci di amplificare la visione del fondatore, la centralità dei dipendenti che non essendo sempre a conoscenza delle dinamiche familiari potrebbero, nel ricambio ai vertici, non legittimare i successori compromettendo la stabilità dell’azienda. Tutto ciò si riflette in una dispersione preoccupante del Made in Italy, con il forte rischio di entrare in procedure liquidatorie o concorsuali nell’arco dei prossimi anni oppure trovandosi obbligati a cedere a competitor stranieri”.

Perché rivolgersi a una fiduciaria?

“Occorre un cambio di mentalità e di presupposti nella gestione della continuità dell’azienda ossia pianificare per tempo il passaggio di testimone. La fiduciaria è uno strumento di pianificazione e protezione patrimoniale e fa perno sulla riservatezza per il cliente e la sua famiglia. Siref, in sinergia con i diversi centri di competenza di Intesa, eroga servizi fiduciari per la clientela più esigente del Gruppo, amministrandone patrimoni per circa 12 miliardi. Grazie all’esperienza maturata in 50 anni di attività, può vantare una storia di successi e un patrimonio di casistiche risolte più ampio di qualsiasi altra fiduciaria: attraverso appositi mandati di amministrazione ed incarichi specifici, anche di Trustee, è a supporto degli imprenditori del futuro per consentirgli di meglio rispondere alle nuove richieste del mercato del lavoro e per garantire la continuità imprenditoriale. Inoltre è leader nell’amministrazione di piani di azionariato diffuso e gestione di stock options, in un momento storico di ripresa in cui ogni spinta verso l’incentivazione e la fidelizzazione dei dipendenti può essere una leva per la transizione delle aziende. Investire nel capitale umano è la scelta giusta e farlo guidati dalla nostra esperienza e dalle nostre conoscenze è il fattore chiave per la solidità delle imprese”.

Quali strumenti e servizi Siref fiduciaria offre alle sue imprese?

“Siref offre una visione di lungo periodo: supporta le imprese familiari offrendo servizi e prodotti che permettano una stabilità del loro business. Favorisce la business transformation accompagnando il ricambio generazionale.  Con il 25% delle imprese familiari sopra i 20 milioni di euro di fatturato guidate da un imprenditore ultrasettantenne, quindi a scadenza successoria, è importante prendere in considerazione le prospettive delle successive generazioni. Fondamentale quindi formare e sviluppare i potenziali eredi, anticipandone l’ingresso in azienda. La società stimola la pianificazione della successione considerandola un processo di crescita, strutturato in più steps e su un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Infine facilita la gestione delle relazioni familiari separando le questioni familiari e aziendali, con servizi personalizzati”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di gennaio 2024 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.