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Priebke: mistero sul corpo, sparisce la bara

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ROMA (WSI) – E ora il caso Priebke, l’ex capitano della Ss che ha partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell’eccidio
delle Fosse Ardeatine, diventa un mistero. Stando a quanto riporta il Telegraph sulla base delle informazioni raccolte da Sky TG24, il legale della famiglia Priebke, Paolo Giachini, ha riferito che non si hanno più tracce della bara dalla notte di martedì, quando si è tentato di celebrare il funerale in una chiesa di Albano Laziale, a sud di Roma.

A un certo punto, ha riferito a Sky TG24 l’avvocato, un gruppo di 30 persone circa è entrato nella chiesa e ha preso possesso della bara, dopo le proteste tra detrattori e sostenitori dell’ex ufficiale.

Stando a quanto ha riferito la rete televisiva italiana, la bara sarebbe stata portata a una base militare vicina. Ma Giachini non è stato ancora informato su dove il corpo si troverebbe, visto che i funzionari italiani si sono rifiutati di darne notizia.

“Non è facile sentire che una bara possa essere fatta sparire in questo paese, portata via da chi la ha in custodia in un sito privato, e portata con la forza senza alcun ordine, alcuna notifica – ha detto Giachini – Vogliamo chiarezza”.

“La salma del signor Priebke – afferma Giachini – è stata sequestrata nella notte tra il 15 e il 16, mentre si trovava nella chiesa di Albano. Quattro persone che la vegliavano sono state picchiate, il feretro è stato portato via e da allora non sappiamo più dove è. Alle prime ore del mattino sono stato contattato dal figlio di Priebke, Ingo, che vive negli Usa, il quale mi ha rinnovato il mandato e mi ha chiesto di rivolgermi alle autorità per avere certezze sulla salma del padre”.

“Il fatto è – prosegue il legale – che allo stato noi non sappiamo dov’è la salma: noi temiamo che la si voglia far sparire, per poi coprire tutto con il Segreto di Stato”. “La famiglia Priebke chiede ufficialmente alle autorità dov’è la salma, ce la mostrino e la mettano a disposizione per le decisioni che spettano solo ai familiari. Non si tenti di prendere decisioni illegali. La salma deve essere rilasciata alla famiglia, deve essere messa a disposizione della famiglia. Ci dicano nelle mani di chi è”.

Priebke è deceduto all’età di 100 anni a Roma, dove stava scontando gli arresti domiciliari a vita per il massacro del 1944 delle Fosse Ardeatine.

Nella giornata di ieri è stato diffuso il suo video-testamento, che si intitola “Guai ai vinti”. In apertura, infatti, si legge: “Erich Priebke – Intervista sulla sua autobiografia – Vae victis”.

“Il Gap, i comunisti italiani, fecero attentato contro compagnia polizia tedesca, erano uomini dell’Alto Adige, dunque italiani. Sapevano che dopo l’attentato viene la rappresaglia”. E ancora: “L’esecuzione alle Fosse Ardeatine fu terribile ma impossibile dire no”. Priebke, nel video, prosegue dicendo che “Schutz, l’organizzatore della rappresaglia, disse: ‘E’ un ordine di Hitler, chi non lo vuole fare è meglio si metta dalla parte delle vittime e verrà fucilato'”.