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PREVISIONI USA: LA MIGLIORE E LA PEGGIORE DEL 2001

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A fine anno e’ tempo di tirare le fila e verificare qual e’ stata la previsione piu’ azzeccata e quale invece ha mancato completamente il tiro.

Eccole:

Carol Coale, analista di Prudential, e’ stata l’unica che ha espresso una raccomandazione ‘Sell’ – poco usato dagli analisti di Wall Street – per Enron (ENE – Nyse), quando il titolo e’ sceso al di sotto dei $20, dai massimi di $85.

Per tale rating, Coale si e’ basata non tanto sulle informazioni relative alla societa’, bensi’ sulla mancanza di esse.
La stessa analista, inoltre, il 29 novembre ha previsto la bancarotta di Enron, che ha puntualmente richiesto la protezione della legge fallimentare 3 giorni dopo.

Previsione errata, invece, per Wayne Angell – ex governatore della Federal Reserve e capo economista di Bear Stearns – che il 23 febbraio ha previsto -con probabilita’ del 60% – un taglio di 50 punti base dei tassi d’interesse prima dell’incontro del FOMC del 20 marzo, a causa del calo dell’11% dell’indice Nasdaq durante la settimana precedente.

Angell era certo che se il sondaggio del NAPM avesse dimostrato un calo degli acquisti aziendali e se la Conference Board avesse confermato la debolezza della fiducia dei consumatori, la Fed sarebbe intervenuta con una riduzione dei tassi.

Pochi giorni dopo la prima previsione l’economista ha addirittura aumentato le possibilita’ di un allentamento della politica monetaria all’80%, facendo guadagnare il 2% sia al Dow Jones, che al Nasdaq e allo S&P 500.

Durante un discorso alla Camera, il presidente della Fed Alan Greenspan ha pero’ rovinato le aspettative lasciando a intendere che non ci sarebbe stato alcun intervento prima dell’incontro del Federal Open Market Committee e facendo scendere il Nasdaq del 3% a 2152, il livello piu’ piu’ basso dal dicembre 1998.