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BlackRock, per il 2020 scordiamoci rendimenti a doppia cifra

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Da inizio anno lo S&P 500 ha messo a segno una perfomance del 25%, un risultato decisamente positivo, ma che difficilmente verrà eguagliato l’anno prossimo. A stemperare gli animi dei rialzisti è lo strategist fixed income di BlackRock, Scott Thiel, convinto che le condizioni che hanno reso particolarmente positivo questo 2019 per le azioni americane non si ripeteranno nel 2020. “L’impatto del cambiamento nella politica monetaria”, passata da un ciclo di rialzi dei tassi a uno opposto, “ha soverchiato l’impatto della geopolitica per consentire ritorni straordinari e fuori taglia”, afferma Thiel ai cronisti che l’hanno raggiunto a Londra, “non è quello di cui si sta parlando per il prossimo anno”.

“Parlando di ritorni coerenti con un ciclo economico tardo, potremo osservare una cifra singola nel range medio o alto”, dice lo strategist, suggerendo una performance compresa fra il 4 e il 9%.

Finisce la “pacchia” delle banche centrali

E’ sulla stessa lunghezza d’onda anche la responsabile della ricerca macro del BlackRock Investment Istitute, Elga Bartsch: “Riteniamo che dopo l’intervento molto aggressivo delle banche centrali nel 2019, questo slancio accomodante sia in gran parte alle nostre spalle e che molto probabilmente vedremo gli istituti centrali in pausa per gran parte del 2020.

Questo è in particolare il caso della Federal Reserve”. A proposito delle prossime mosse della Fed, in queste ore riunita per deliberare eventuali modifiche alla sua policy, un sondaggio Cnbc dei gestori aveva mostrato come in pochi si aspettino nuovi tagli prima di giugno.
La maggioranza assoluta dei fund manager, al contrario, non si aspetta alcun taglio nel 2020. Secondo BlackRock il prossimo elemento di supporto ai mercati, nel 2020, potrebbe arrivare da politiche fiscali più espansive. In particolare, in Paesi dotati di ampi margini per attuare politiche di questo tipo come la Germania.

Sul fatto che nei prossimi anni i ritorni per gli investitori saranno saranno assai più modesti di quelli realizzati nella passata decade era già intervenuta Ubs. Nel decennio 2020-2030 la banca svizzera ha previsto rendimenti per l’azionario fra il 4 e il 6% nominale all’anno nei mercati sviluppati (in valuta locale) e del 9% nei mercati emergenti.