Società

Precari e donne: pensioni ridotte anche del 15%

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Roma – Precario da giovane, povero davecchio. Il lavoro mordi e fuggi, intermittente, a singhiozzo, ma anche i contratti “leggeri” e a tempo, pesano sui contributi previdenziali, spezzettati e diseguali. Con il risultato di una
pensione più bassa fino al 15 per cento. E un paradosso: se sei precario e a vent’anni già lavoravi, dovrai faticare fino alle soglie dei settanta, quattro anni extra, se donna fino a sei, per recuperare i “buchi”. Non solo. Il mix diabolico tra riforma Fornero, con il passaggio al contributivo, e impieghi incerti rischia di far saltare anche i conti dell’Inps.

Il «fattore critico» rappresentato da «crescenti forme di precarietà nei posti e nelle retribuzioni», ha ricordato ieri la Corte dei Conti, incide sulle pensioni future, «soprattutto per le fasce più deboli: giovani, donne e anziani ». Con seri riflessi non solo «sull’adeguatezza delle prestamo zioni», cioè la consistenza degli assegni, ma anche «sulla sostenibilità sociale dell’intero sistema ».

Per questo occorre «monitorare assiduamente» l’impatto delle due riforme, lavoro e pensioni. E «sottoporre a riesame» il sistema di previdenza complementare, oggi scelto solo dal 27 cento degli italiani, ricordano i giudici contabili, poco meno di sei milioni di lavoratori, ma che in futuro farà la differenza e per questo da «rilanciare», riducendo «l’estrema polverizzazione dei fondi». Per recuperare lo “spread” tra il vecchio tasso di sostituzione dei tempi d’oro del retributivo (l’80 per cento dell’ultimo stipendio), e il nuovo, 55-60 per cento, in media “virtuosa” con il Nord Europa (Francia 61, Germania 58, Gran Bretagna 48, Svezia 53, dati Ocse).

Anche l’Inps darà una mano. A partire da fine anno, al massimo dai primi di gennaio, ogni lavoratore potrà visualizzare la pensione futura. Entrando con un Pin nell’area dedicata, inserendo alcuni elementi utili ai calcoli (quanti anni si pensa ancora di lavorare, con quale busta paga orientativa), si avrà una stima dell’assegno che verrà. Un servizio che si aggiunge all’estratto conto previdenziale (quanti contributi versati), già oggi riscontrabile online. Più in là, poi, arriveranno anche le proiezioni per i lavoratori iscritti alle Casse private.

L’emergenza ora è la precarietà del lavoro. Le simulazioni di Progetica, società di consulenza indipendente, riportate nel grafico in pagina, mostrano una situazione deprimente.

Se un giovane ha tre stop di un anno ciascuno nel primo decennio lavorativo (ipotesi ottimistica) o, se donna, cinque anni per la maternità, la decurtazione sulla pensione futura può essere davvero severa. L’alternativa, come detto prima, per evitare penalizzazioni economiche è allungare di molto gli anni di lavoro, fino a toccare anche 50 anni di impiego. E alla fine, però, portare a casa una pensione medio-bassa.

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