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PRE-BORSA: NEW YORK NERVOSA DOPO IL RALLY

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A Wall Street si profila una seduta negativa, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca un’ora e mezzo all’inizio delle contrattazioni scambiano in cauto ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina).

La Borsa statunitense sembra dunque destinata a prendersi una pausa dopo il rally della seduta precedente, sostenuto dalle cifre macro, che hanno evidenziato una soprendentemente solida crescita economica nel terzo trimestre. La notizie secondo cui il PIL e’ aumentato del 3.5% nel corso del periodo luglio-settembre, ha alimentato l’appetito per il rischio, spingendo il Dow Jones in progresso di ben 200 punti, l’S&P 500 di 13 punti e il paniere composito Nasdaq di 38 punti.

Secondo Jim Reid, strategist di Deutsche Bank, “con i dati sul PIL alle spalle ora l’attenzione si concentrera’ sull’incontro della Fed in materia di politica monetaria e sull’acceso dibattito circa il linguaggio utilizzato nei commenti del FOMC, per scoprire se utilizzeranno o meno la frase ‘periodo esteso'” quando faranno riferimento al mantenimento dello status quo sui tassi”.

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Facendo riferimento all’alta volatilita’ dei listini in settimana, il global head dell’equity strategy di HSBC. Garry Evans, ha sottolineato che molti gestori dei fondi sono diventati “acquirenti reluttanti” a causa del momentum del mercato e che pertanto stanno cercando una qualsiasi scusa per vendere. “La parte piu’ ‘facile’ del rally e’ finita, ma vediamo ancora margini al rialzo nei prossimi sei-nove mesi”.

Il calendario macroeconomico di oggi non e’ affatto scarno di appuntamenti di rilievo, con il PMI di Chicago di ottobre e la lettura finale dell’indice della fiducia dei consumatori a cura dell’Universita’ del Michigan, sempre relativo al mese in corso.

Anche la lista di societa’ che renderanno noti i conti fiscali e’ molto fitta. MetLife, ITT Corp e Chevron sono solo alcune delle societa’ attese dall’annuncio delle cifre trimestrali. Dal colosso petrolifero il mercato si attende un risultato netto di $1.47 per azione.

Si avvicina sempre di piu’ la bancarotta per il gruppo erogatrice di prestiti commerciali CIT Group (-10%), dopo l’accordo raggiunto con Goldman Sachs per la correzione di un prestito da $3 miliardi nel quadro del piano di ristrutturazione del debito.

Sul fronte politico, la Casa Bianca terra’ un intervento con i media sullo stato di salute del programma di rilancio economico e sul mercato del lavoro.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre fanno segnare un calo di $0.68 a quota $79.19 al barile. Sul valutario avanza il dollaro, con l’euro che si indebolisce nei confronti del biglietto verde a quota $1.4810. Frenata dell’oro: i futures con scadenza dicembre scambiano in ribasso di $2.70 a quota $1044.40 l’oncia. In progresso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4700% dal 3.4810% di ieri.

Alle 13:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 4.90 punti (-0.46%) a quota 1056.70.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 4.25 punti (-0.25%) a 1703.25.

Il contratto sull’indice Dow Jones perde 41.00 punti (-0.41%) a 9862.00.

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