Tenere sotto controllo l’inflazione non sarà un’operazione indolore per il governatore della Fed Jerome Powell. Al contrario, potrebbe causare qualche sofferenza economica, ma rimane la priorità assoluta.
È quanto ha spiegato ieri Jerome Powell, governatore della FED, confermato ieri dal Senato americano alla guida della banca centrale Usa per un secondo mandato.
“Rialzi dei tassi da mezzo punto sono appropriati alle prossime due riunioni” di giugno e luglio, ha affermato Powell nello stesso giorno della sua riconferma in un’intervista a MarketPlace, ammettendo la Fed possiede gli strumenti per far scendere rapidamente l’inflazione, ma un ‘atterraggio morbido’ dell’economia, ovvero prezzi “al 2% con un mercato del lavoro forte”, può dipendere da “fattori che non controlliamo”, fra i quali gli “eventi geopolitici nel mondo che giocheranno un ruolo molto importante”.
La galoppata dei prezzi al consumo scattata con la pandemia ha accelerato ulteriormente con la guerra in Ucraina, che ha fatto schizzare i prezzi dell’energia. Sotto la guida di Powell la Fed ha aiutato con tutti gli strumenti a sua disposizione durante l’emergenza Covid e i lockdown, mostrandosi colomba.
Di recente pero’ il cambio di passo: le strozzature alla catene di approvvigionamento, il balzo della domanda e l’invasione da parte della Russia hanno spinto la Fed ad avviare la più aggressiva campagna di rialzi dei tassi dal 1980.
In marzo la banca centrale ha ritoccato il costo del denaro di un quarto di punto, in maggio di mezzo punto percentuale. E nei prossimi mesi procederà con nuovi rialzi nel tentativo di contenere un’inflazione che si è attestata in aprile all’8,3%, divenendo sempre di più una minaccia per l’economia, senza contare gli effetti politici su Joe Biden.
Nel corso dell’intervista ha detto che “non è sicuro di quanta differenza avrebbe fatto” agire più rapidamente, aggiungendo che la FED ha fatto “del proprio meglio”. “Ora vediamo il quadro chiaramente e siamo determinati a utilizzare i nostri strumenti per riportarci alla stabilità dei prezzi”, ha aggiunto.
Powell, inflazione in cima alla nuova agenda
Powell, scelto da Donald Trump per guidare la Fed, è stato confermato al timone della banca centrale da Biden, che ha nominato Lael Brainard alla vicepresidenza. Ex partner del gruppo Carlyle, il 69enne Powell ha lavorato come funzionario al Tesoro sotto l’amministrazione di George H. W. Bush.
Con una laurea in legge, Powell è uno dei rari non economisti a essere stato scelto per la Fed. In cima all’agenda del secondo mandato spicca il controllo dell’inflazione, che ad aprile è salita all’8,3%, ai massimi da 40 anni.