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PORTFOLIO: DUE CERTEZZE PER LA CINA OLIMPICA

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – A voler essere ottimisti si può pensare ad un doppio minimo , ossia a quella figura tecnica che prende forma su un grafico unendo con una linea retta due minimi coincidenti. Ma come avviene per tutti i “pattern” di prezzo, anche per ritenere attendibile questa potenziale figura rialzista è necessario attendere una conferma nei giorni a venire. Ciò che è certo è che il recente nuovo affondo di cui si è reso protagonista il mercato cinese, e più in particolare l’Hang Seng China Enterprises ,l’indice delle azioni cinesi quotate ad Hong Kong, ha portato al 25% il saldo negativo da inizio anno.


Ma c’è un altro dato che desta scalpore: calcolando la distanza tra i massimi segnati lo scorso primo novembre e i recenti minimi del 18 marzo si ha un’escursione negativa del 49,28%. Per valutare un graduale ritorno sul mercato che meglio aveva performato, a livello mondiale, fino a pochi mesi fa, si potrebbe considerare uno dei tre Benchmark quotati al SeDeX, certificati a replica lineare del sottostante, soggetti al rischio cambio con il dollaro di Hong Kong. O ancora, se l’esigenza fosse quella di tentare di cogliere un profitto dall’eventuale recupero dell’indice senza tuttavia rischiare nulla in termini di capitale, si potrebbero considerare due Capital protected con Cap, uno quotato da Banca Imi, e l’altro da Abn Amro.

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Il Protection Cap emesso da Abn Amro il 29 ottobre 2007 rientra nelle specifiche di quei certificati definibili “sotto 100” per via di una quotazione inferiore al livello di protezione.
Facendo un passo indietro, il certificato nasce con la protezione integrale del capitale investito ( 100 euro per certificato) corrispondente ad un livello dell’indice pari a 20194,14 punti, un livello poco distante dai massimi storici. La contropartita richiesta per godere della protezione è una partecipazione ai rialzi ridotta al 40% e un Cap che limiterà al 40% il rendimento massimo conseguibile.


Attualmente è possibile acquistare il certificato ad un prezzo di 91,84 euro, a sconto rispetto ai 100 euro di emissione: quindi investendo ora nel certificato, in ogni caso a scadenza ( fissata per il 29 ottobre 2010), si beneficerà di un rendimento minimo dell’8,80%. Ma se da una parte questa è una condizione favorevole poiché si potrà investire su di un mercato azionario con un rendimento garantito del 3,40% annuo ( pari a poco meno del free risk), dall’altra la quotazione del certificato non riflette la performance del sottostante e impone quindi la rinuncia ad una fetta molto importante dell’eventuale rialzo che l’indice dovesse riuscire a mettere a segno: infatti per godere di un rimborso superiore ai 100 euro, e quindi di un extra rendimento, dai 12083,30 punti odierni sarà necessario un rialzo del 67,12% affinchè l’indice superi i 20194,14 punti. Un’impresa non impossibile per il mercato cinese , basti considerare che tale performance è stata realizzata nel periodo agosto-ottobre 2007, ma al momento altamente improbabile visto anche il differente contesto macroeconomico globale.


Con questo certificato non si correrà alcun rischio in conto capitale, ma sotto il profilo delle potenzialità di guadagno, alla luce dell’attuale quotazione dell’indice, sarà necessario un rialzo dell’Hang Seng China Enterprises superiore al 67,12% per ottenere più del minimo garantito. E anche ammettendo tale possibilità, la rinuncia ad un rialzo di tali dimensioni non induce a considerare l’investimento su questo certificato se non per il rendimento minimo ormai garantito.


Il secondo certificato a capitale protetto quotato sul SeDeX è di Banca Imi e propone di investire per i prossimi due anni e undici mesi sull’indice Hang Seng China con una rete di protezione del capitale corrispondente ai 9996,49 punti di indice. Data l’attuale quotazione del certificato, pari a 99,05 euro, si potrà essere certi di tornare in possesso a scadenza, nella peggiore delle ipotesi, del proprio investimento rivalutato di poco meno dell’1%. Ciò che però rende interessante la proposta è la partecipazione totale ( sebbene soggetta ad un Cap del 25%) all’eventuale rialzo dell’indice superiore ai 9996,49 punti dello strike: assumendo i 12083,80 attuali come livello di riferimento a scadenza, il rimborso ammonterebbe pertanto a 120,88 euro.


Da rilevare che per entrambi i certificati a capitale protetto non va considerato il rischio cambio, essendo presente in struttura l’opzione “Quanto”.

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