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Porcellum: Consulta deciderà? Grasso avverte: “rabbia cittadini”

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ROMA (WSI) – Questa mattina si riunisce la Corte in Camera di consiglio, è possibile una sentenza rapida ma anche un rinvio a gennaio per il Porcellum. L’udienza pubblica alla Consulta Una “reiterata lesione del diritto di voto”. È quella avvenuta, secondo l’avvocato Aldo Bozzi, ai danni dei cittadini italiani negli ultimi anni, cioè da quando è in vigore l’attuale legge elettorale.

“L’esercizio di voto non è libero – ha detto l’avvocato, durante l’udienza alla Corte Costituzionale – ed è condizionato e compresso da questa legge elettorale.

Aldo Bozzi è promotore dell’azione contro il “Porcellum” giunta fino in Cassazione e rinviata dalla Suprema Corte alla Consulta. Oltre a lui presenti all’udienza gli avvocati Claudio Tani, Felice Carlo Besostri e Giuseppe Bozzi.

“Porcellum” sotto accusa – Ad essere sotto accusa è anzitutto il premio di maggioranza che porta il primo arrivato a conquistare il 55% dei seggi. Conquista che non prevede una soglia minima da superare per poter godere del premio.

In secondo luogo sono sotto accusa le liste bloccate (decise cioè dai vertici dei partiti) rispetto alle quali l’elettore può solo votarle in blocco senza, cioè, poter scegliere il ”suo” candidato parlamentare. In ultimo c’è la questione della differenza di attribuzione del premio tra Camera e Senato: nel primo caso è nazionale e nel secondo su base regionale, con attribuzione di premi regione per regione, la cui somma dovrebbe dare il premio di maggioranza al vincitore al Senato.

La decisione della Consulta, prima ipotesi – La Corte respinge il ricorso. Il “Porcellum” si salva dal secondo assalto (il primo fu con il referendum dipietrista bocciato proprio dalla Consulta). Da Grillo, da Berlusconi e dallo stesso Renzi, lo stop della Consulta al ricorso verrebbe accolto come un disco verde alle elezioni da celebrare proprio con il “Porcellum”.

Seconda ipotesi – La Corte giudica ammissibile il ricorso. In questo caso la Consulta annullerebbe la legge attuale con un possibile ritorno al “Mattarellum“, il sistema in parte maggioritario e in parte proporzionale che era in vigore fino al 2005. Ma prima della decisione finale ci vorrà tempo, e nel mentre non si potrà andare alle urne con una legge elettorale tacciata di incostituzionalità dalla Corte Costituzionale.

Il commento di Grasso – Sulla legge elettorale “al momento lo stallo è evidente” e la politica non sente “la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima contro tutti i partiti”. Questo il commento del presidente del Senato Pietro Grasso durante la presentazione del libro fotografico “Photoansa 2013”.

Grasso ha annunciato che se continuerà lo stallo “non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla Camera dei Deputati. La riforma della legge elettorale sta seguendo un percorso d’urgenza diverso dalle riforme istituzionali, ma al momento lo stallo evidente: i gruppi parlamentari non riescono a trovare un accordo politico”.

Il presidente del Senato ha concluso “la Corte Costituzionale ci ha dato qualche settimana in più: spero che presto si possa trovare un’ampia condivisione qui in Senato, dove la mediazione è senza dubbio più complessa ma ineludibile”.

Sul merito, la Corte potrebbe rinviare la questione o decidere contestualmente ma riservandosi di pubblicare la sentenza più avanti, in modo da rimandare di fatto gli effetti giuridici della sentenza. Lo riferisce una fonte vicina alla Corte. “I giudici si riuniranno stamani in camera di consiglio e l’indicazione prevalente è quella per l’ammissibilità”, spiega la fonte.

Poi verrà esaminata la questione nel merito e su questo le ipotesi sono due: rinviare o decidere contestualmente, ma pubblicando la sentenza più avanti, in modo che gli effetti giuridici si spostino di conseguenza. (Rainews-Reuters)