Economia

Ponte Morandi: decreto Genova, niente via libera ai lavori

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Una nuova agenzia per il controllo delle concessionarie e dei lavori di manutenzione e sconti fiscali per le imprese in una vasta “zona franca” della città. Questi alcuni dei punti contenuti nella bozza di decreto che approda oggi al Consiglio dei ministri per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova.

Nel decreto in sostanza, rivela Il Fatto Quotidiano, “non c’è nulla che riguardi il via libera ai lavori”.

“Secondo quanto trapelato finora, la bozza prevede l’istituzione di una nuova agenzia, l’Ansfisa, chiamata a stilare un piano nazionale per l’adeguamento e lo sviluppo di strade e autostrade, da aggiornare ogni due anni, anche attraverso il monitoraggio sullo stato di conservazione e sulle necessità di manutenzione delle infrastrutture. Nella bozza si prevede che l’agenzia effettui anche vigilanza tecnica sull’esecuzione dei lavori e sovrintenda alle ispezioni di sicurezza. L’Agenzia sarà istituita dal 1 dicembre…”.

Spetterà al commissario straordinario definire gli interventi urgenti per l’affidamento dei lavori di ricostruzione. Il Nome? Per ora top secret anche se nella ross dei papabili, scrive sempre il quotidiano, figura il primo cittadino genovese, Marco Bucci. Il decreto comunque prevede la costituzione nel Comune di Genova di una zona franca urbana, con una serie di sconti e agevolazioni non solo per le imprese che hanno perso fatturato dopo il crollo del ponte ma anche per chi avvierà una nuova attività entro il 31 dicembre 2019.

“Secondo la convenzione, Autostrade ha l’obbligo e il diritto di provvedere nel tempo più breve possibile alla ricostruzione del ponte.

Così a Il Messaggero Fabio Cerchiai presidente di Atlantia e Autostrade che in merito alla partecipazione di Fincantieri nell’opera di ricostruzione afferma:

“Siamo aperti ad ogni contributo che possa aiutare a ricostruire il ponte prima e meglio. Fincantieri è benvenuta”.