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Meeting Bce, Pimco e ING vedono il ritorno del Qe

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Le cautele espresse dai membri del board Bce sull’eventuale rilancio del Quantitative easing, sollevate in particolare dalle “colombe” Mads Müller (Estonia) e Francois Villeroy de Galhau (Francia) non dovrebbero far dubitare sul fatto che l’economia europea, in questo momento, necessiti di nuovi stimoli monetari. E’ quanto rilevano Pimco e Ing nelle rispettive previsioni diffuse in vista del meeting della Bce fissato il prossimo 12 settembre. In entrambi gli scenari tratteggiati dai due istituti vengono rivisti in senso più espansivo i tassi sui depositi e viene messa in conto una ripresa degli acquisti aggiuntivi di asset (Qe). Vediamo le previsioni nel dettaglio.

Secondo Andrew Bosomworth, Head of portfolio management in Germania di Pimco, il prossimo incontro del consiglio direttivo della Bce delibererà “un taglio di 10 punti base del tasso di deposito a -0,5%, tiering, un tasso di rifinanziamento principale invariato allo 0% e 30 miliardi di euro mensili di acquisti di attività nette per 6-9 mesi”.

Da parte sua, il capo economista di Ing Germania, Carsten Brzeski, prevede che la Bce “avvierà i fuochi d’artificio monetari finali” con un “taglio di 20 punti base al tasso sui depositi, un piccolo sistema di tiering, un repricing delle Tltro e una ripartenza del Qe con 30 miliardi di euro di acquisti mensili”. Quest’ultimo provvedimento dovrebbe aver luogo nonostante “l’opposizione dei falchi potrebbe portare a un ritardo nella ripresa del Qe”.

Secondo Brzeski le previsioni sull’andamento dei prezzi stabilite lo scorso giugno (1,2% di inflazione nel 2019, 1,4% per 2020 e 2021) sarebbero destinate a revisioni al ribasso, in quanto “la situazione macroeconomica dall’incontro di luglio non è decisamente migliorata”, ha affermato il capo economista di Ing Germania. “Anche se l’Eurozona non è sull’orlo di una grave recessione, un periodo di stagnazione farà ben poco per riportare l’inflazione nel punto in cui la Bce vorrebbe che fosse”, ha aggiunto.

Pimco ha sottolineato, invece, che i benefici di ulteriori allentamenti sui tassi si stanno esaurendo, ponendo sfide alla stabilità finanziaria. “Riteniamo che la Bce agirà probabilmente più lentamente delle aspettative del mercato nel realizzare ulteriori tagli”, ha fatto sapere Bosomworth, con Francoforte “in attesa di prove su:
a) effetti collaterali del tasso negativo sui depositi,
b) l’efficacia del tiering,
c) la capacità fiscale e la disponibilità dei governi ad agire,
d) gli sviluppi macroeconomici e geopolitici complessivi”.