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PIIGS: QUESTO SALVATAGGIO NON SI DOVEVA FARE

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Con i PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) che avranno bisogno complessivamente di $2000 miliardi di aiuti nell’arco di tre anni – secondo le ultime stime che circolano in ambienti finanziari di New York – il salvataggio dell’euro sembra impossibile. Inutile illudersi. Il Fondo Monetario Internazionale non puo’ far altro che starsene seduto a braccia conserte e aspettare che l’inevitabile fallimento si materializzi. Non ora. Piu’ in la’ nel tempo.

Stiamo parlando di $600 miliardi in un solo anno. Il che finirebbe per esasperare fino alle estreme conseguenze le casse del Fmi, che ha una capacita’ finanziaria di circa $700 miliardi. E chi dovrebbe salvare i PIIGS non e’ messo molto bene economicamente, alle prese con una deflazione che non si vedeva dai tempi della Grande Depressione.

Perche’ allora il Fondo Monetario e l’Unione Europea continuano a mentirci? Ci rimbambiscono di belle parole ottimistiche che loro sanno essere false. Qualcosa non torna. Da qualunque parte la si guardi, la conclusione di questa vicenda avra’ un solo finale possibile. E non sara’ un “happy ending”, come dicono in America. D’accordo: gli americani hanno tutto l’interesse a recitare il ruolo duro degli anti-euro. Ma i numeri non si possono manipolare, al contrario delle promesse mai mantenute di certi leader politici. Non si tratta di apparire catastrofisti o anti-italiani (come diranno gli “ottimisti a tempo pieno” filo-governativi) ma appena appena realisti, moderati.

In concreto, una grande banca internazionale con sede negli Stati Uniti ha stilato una serie di tabelle in cui vengono analizzati nel dettaglio tutti i fondi necessari, paese per paese, debito per debito, deficit per deficit. Italia compresa, si’. Vediamoli, questi numeri. E’ una lettura obbligata per chi e’ alla ricerca della “verita’ finanziaria”. Per coloro che non s’accontentano delle tesi di facciata megafonate dall’elite politico/bancaria al potere.

E’ il tipo di kit di sopravvivenza necessario per investitori che vogliono posizionarsi sui mercati in modo da guadagnare come fa l’oligarchia che scommette in senso opposto a quel che fa la massa; massa a cui e’ stato detto invece di scommettere nell’altra direzione (Goldman docet). Ricordate: il tavolo e’ truccato. Il croupier e’ d’accordo col banco. Tutto congiura contro di noi se non sappiamo quel che sanno loro, in questa fase di finto capitalismo drogato da stimoli, aiuti e salvataggi sia governativi che sovra-nazionali.

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