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Piazza Affari svetta in Europa, trainata dai bancari

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MILANO (WSI) – Seduta incolore per le Borse europee che nel pomeriggio, grazie al buon avvio di Wall Street, riescono comunque a risalire la china. La migliore e’ Milano, con l’Ftse Mib che recupera lo 0,61%: il nervosismo, tra gli operatori, resta palpabile dopo che la Federal Reserve, ancora una volta, non ha indicato con precisione l’inizio del tapering, cioe’ del rallentamento nell’acquisto di titoli di Stato Usa.

Svettano con Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca in rialzo di oltre il 2%, Ferragamo (+2,9%) e A2A (+2,7%) con i Comuni di Milano e Brescia che accelerano sulla riforma della governance. In coda al listino, invece, Mediaset (-3,6%) e World Duty Free (-1,8%); perdono terreno anche le societa’ oggetto della campagna di privatizzazioni avviata dal Governo, ovvero St (-1,2%) ed Eni (-0,44%). Sul resto del listino vola la Roma (+10%) sul possibile interesse di un magnate cinese a rilevare la quota di Unicredit.

Sul mercato valutario, l’euro recupera sul dollaro e si attesta a 1,347 (da 1,346 di meta’ seduta) mentre il petrolio ha recuperato l’1,4% a 95,2 dollari al barile.

Indiscussi market mover della giornata di oggi sono le dichiarazioni giunte nelle ultime ore dalla Fed e dalla Bce; in particolare, la Banca centrale europea ha reso noto che prenderà in considerazione un tasso sui depositi negativo dello 0,1%, nel caso in cui dovesse presentarsi il bisogno di nuove misure di allentamento monetario. Immediata la reazione dell’euro, che ha segnato un forte ribasso.

Gli investitori prestano attenzione alle dichiarazioni del commissario Ue Olli Rehn, che ha affermato che ora l’Unione europea può pensare alla crescita.

Contrastati i dati arrivati dal fronte macro dell’Eurozona, relativi al Pmi, che hanno confermato l’allargamento della forchetta tra i paesi virtuosi e quelli indebitati.

Tra i titoli, bene Pirellipremiata da un buon giudizio degli analisti; altri titoli sotto la lente degli analisti sono Telecom Italia BPM, Fiat e Finmeccanica. Indiscrezioni sul futuro della società calcistica A.S. Roma.

Timori per il contenuto delle minute della Fed, che hanno riportato sui mercati lo spettro del tapering, ovvero della riduzione degli acquisti di Treasuries e titoli legati ai mutui, con cui la Federal Reserve assicura liquidità-droga ai mercati per un valore di $85 miliardi al mese. Goldman Sachs ha commentato il contenuto delle minute affermando che il momento più probabile per il tapering rimane marzo, sebbene ora una manovra di riduzione degli acquisti a “dicembre sia possibile”.

Dalle minute del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, è emerso che: “esistono diversi rischi significativi” per l’economia; il tapering è probabile nei prissimi mesi e dipende dal miglioramento dei dati; la fiducia dei consumatori rimane “bassa in modo insolito”; la ripresa del mercato immobiliare è “in qualche modo” rallentata.

Sulla possibilità che la Bce porti i tassi sui depositi in territorio negativo, Ewald Nowotny, membro del Comitato esecutivo della Bce, parlando da Bratislava, ha afermato che “i mercati hanno interprestato in modo eccessivo” i commenti proferiti da Mario Draghi. “Ritengo personalmente che si tratti di qualcosa che debba essere analizzato molto attentamente, insieme ai suoi effetti collaterali e psicologici, dunque non si tratta di qualcosa di rilevanti nel futuro immediato”.

Azionario asiatidco in calo per la terza sessione consecutiva. Ma molto bene ha fatto Tokyo, dopo che la Banca centrale ha confermato di mantenere invariata la politica monetaria ultra accomodante. Nikkei +1,92% al livello massimo dal 22 maggio, ha beneficiato del rapporto dollaro/yen che è balzato al massimo in quattro mesi a 100,7. L’appetito per il rischio verso gli asset giapponesi è cresciuto anche dopo che il fondo pensionistico del governo, il numero uno al mondo, ha reso noto che investirà in asset più rischiosi.

Notizie meno confortanti dal fronte macro cinese, con il PMI che si è confermato inferiore alle attese. Hong Kong -0,44%, piatta Shanghai -0,04%. Riguardo ad altri listini, quello australiano S&P/ASX 200 -0,36%, indice coreano Kospi -1,16%.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,04% a $93,81 al barile, oro -0,87% a $1.247,10.