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PIAZZA AFFARI: STMICRO E FIAT REGINE DEL RIBASSO

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Piazza Affari conferma la debolezza dell’apertura e passa la boa di metà seduta con tutti gli indici in ribasso, mentre dagli Usa le indicazioni che anticipano la giornata americana non offrono particolari spunti di sostegno.

L’Europa poi sta digerendo il boccone amaro di un indice di fiducia francese ai minimi da circa sei anni, mentre non aiutano le notizie sul comparto tecnologico nè le vendite diffuse sui telefonici.

Sul Mib30 i titoli più pesanti sono Finmeccanica e la controllata Stmicroelectronics, in forte calo fin dalla pre-apertura.

Il comparto high-tech soffre a causa soprattutto di un report dell’analista di Standard & Poor’s, Bruce Hyman, che parla di un ritardo nella ripresa del settore. Si stima una modestissima crescita del fatturato nel 2003 rispetto al 2002.

Si fa notare il calo di Generali, che va in controtendenza rispetto agli altri titoli italiani del comparto assicurativo, come Alleanza e Ras.

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, il presidente di Generali, Antoine Bernheim, ha detto di non essere a conoscenza di gruppi francesi intenzionati ad acquistare una partecipazione di controllo della società, e ha aggiunto che si opporrebbe a un’operazione di questo tipo.

Intanto, il numero uno di Unicredito, Alessandro Profumo, sembra determinato a proseguire nell’operazione su Generali, salendo fino al 20%, come unica strada per costringere Maranghi alle dimissioni da Mediobanca.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, Unicredito e alleati punterebbero per raggiungere l’obiettivo ad avere l’appoggio di alcune fondazioni bancarie e istituti di credito e su alcuni azionisti della stessa Mediobanca.

In ribasso anche Fiat, che oggi è stata declassata a livello di junk.

Pesanti le banche: oggi la casa d’investimenti JP Morgan ha deciso di lasciare invariato il giudizio “underweight” sul settore, in attesa di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Bce in questa settimana.

Perde quota anche il risparmio gestito dopo le prestazioni positive della vigilia.

E’ negativa tutta la filiera che fa capo a Marco Tronchetti Provera.

Tra i titoli che invece contribuiscono a rendere meno pesante l’arretramento dell’indice Mib30 ci sono Eni e gli energetici delle società controllate, ma anche Enel, Autostrade e Mediaset.

Sul Midex tra i pochi titoli che si distinguono ci sono Credem e Carifirenze.

Sul Numtel, Tiscali è a un soffio da quota €4.

Tra gli altri titoli, pesantissima la flessione di Ifil, mentre sempre nel gruppo Fiat è negativa anche Rinascente.

I titoli della società che opera nella grande distribuzione non saranno più quotati sul listino dal 6 marzo dopo la conclusione dell’opa residuale di Eurofind.

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