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PIAZZA AFFARI SI FERMA IN ALLUNGO, MIBTEL +1,60%

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Piazza Affari ha chiuso in deciso recupero dopo una mattinata passata prima al ribasso, poi al rialzo, poi ancora al ribasso. La situazione si è modificata a partire dal primo pomeriggio quando è stato diffuso il dato sul prodotto interno lordo statunitense che è stato decisamente migliore delle attese. A dare l’ultima spallata allo scetticismo dei mercati è arrivato l’indice dei manager responsabili degli ordini di acquisto per le aziende dell’area di Chicago che è salito in ottobre a quota 46,2 punti percentuali, ben al di là delle aspettative.

Immediatamente il mercato italiano, al pari di quelli europei, ha invertito la rotta portandosi sulla via dei guadagni che, in gran parte, sono stati ricoperture dopo le forti vendite della vigilia.

La forte volatilità del mercato lascia perplessi gli stessi operatori che spesso si trovano impreparati di fronte alle ondate emotive che muovono i listini: “Le oscillazioni di questi tempi sono eccessive – commenta Giorgio Caselli, trader di Sella Capital Market – dettate dall’emotività che travolge i gestori che comprano e vendono sull’onda dell’irrazionalità dei mercati”.

Per quanto riguarda il listino Giorgio Caselli è positivo sul trend di breve periodo: “Penso che il rialzo possa essere mantenuto sino a rompere la resistenza a 32.500 punti del Mib30 e dopo c’è spazio per crescere anche sino a 34.000 punti”.

Il Mibtel si è fermato a +1,60%, il Mib30 a +1,74%, il Midex a +0,67%, il Numtel a +4,80%.

Tra i titoli che oggi si sono messi in evidenza troviamo quelli del risparmio gestito orfano oggi di Bipop Carire che è stato sospeso dalle contrattazioni dalle 12:00 circa in attesa di un comunicato: “E’ strano un fatto così a metà giornata; oltre tutto fino alla sospensione – ha sottolineato un trader durante la seduta – in borsa non abbiamo notato comportamenti anomali del titolo”.

Hanno comunque corso Mediolanum e Fideuram. La bancassurance guidata da Ennio Doris ha sfruttato a pieno l’impatto positivo dell’ottimo giudizio datole da Morgan Stanley.

Hanno rimbalzato i telefonici, fatta eccezione per Pirelli, e nonostante le cattive notizie sul fronte europeo, con i risultati deludenti di Deutsche Telekom in Germania e di Alcatel in Francia. La crescita più sostenuta è stata quella di Olivetti ma molto bene hanno anche le società operative. Per quanto riguarda Olivetti, nel prospetto informativo a pochi giorni dall’aumento di capitale è scritto che “nell’ipotesi di sottoscrizione 50-50 tra azioni e obbligazioni, il ricorso al mercato della holding di Ivrea comporterà un risparmio di €140 milioni all’anno in oneri finanziari”. Dall’operazione si conta di ricavare una cifra massima netta pari a €3,8 miliardi.

Dal canto suo Pirelli è stata influenzata dalla decisione della Consob, Commissione di controllo per le società e la borsa, che ha detto che le partecipazioni attraverso Olimpia vanno consolidate.

In luce Montedison, sia ordinarie che risparmio, dopo la presentazione del nuovo piano industriale. I titoli si sono fatti notare anche per gli alti volumi.

Secondo Donatella Principe, analista di Banca Popolare di Vicenza, “il nuovo management non fa che seguire la logica che Mediobanca non ha voluto portare avanti e che forse
le avrebbe consentito di mantenere il controllo della holding”.

In rialzo, ma lontana dai massimi HDP, che oggi ha scontato in parte l’allarme utili lanciato dalla controllata Fila.

Tra i titoli minori, ha ceduto di schianto SS Lazio, all’indomani della sconfitta accusata dalla squadra di calcio romana contro il Nantes, cosa che ha comportato anche l’uscita dalla Champions League e che forse porterà alla cessione di giocatori di punta. Già si mormora dell’uscita di Crespo e Nesta.

Il Nuovo Mercato ha messo a segno un buon rialzo che ha quasi annullato le perdite di ieri. Pochissimi titoli in negativo e Gandalf che gioca ancora la parte della reginetta, all’indomani del via libera alla ricapitalizzazione da parte dei soci legati dal lock up.

Incrementi a due cifre anche per altri titoli come Finmatica , TXT, CHL e TC Sistema, mentre Tiscali ha provato a riavvicinarsi agli €8.