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PIAZZA AFFARI POSITIVA, DEBOLI ENI E ENEL

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Piazza Affari ha chiuso in rialzo, ma lontano dai massimi toccati intorno a metà seduta e alle 16:30, quando il Mib30 è arrivato a un soffio da quota 28.700 punti. L’avvio positivo aveva fatto sperare in un rimbalzo tecnico, ma la portata del rialzo si è via via esaurita.

Dalle sale operative si continua a predicare prudenza, anche perché i giudizi di analisti e banche d’affari sulla ripresa dell’economia sono ancora contrastanti.

Piazza Affari ha cominciato a perdere terreno dopo l’apertura incerta di Wall Street. Anche negli Usa i pareri sul futuro andamento dei mercati sono diversi: per alcuni non si è ancora toccato il fondo, per altri alcuni indici sono sottovalutati.

Il Mibtel è salito a 21.036 punti (+0,72%).
Il Mib30 ha raggiunto quota 28.582 punti (+0,81%).
Il Midex ha guadagnato lo 0,29% a 26.795 punti.
Il Numtel ha chiuso a 1.739 punti (+2,05%).

I Tmt sono riusciti a recuperare molto terreno, con l’eccezione di Mediaset, depressa dalle voci che vorrebbero la società di Cologno Monzese pronta ad acquistare il 25%-30% di Stream Tv da Telecom Italia.

La capofila della scuderia di Marco Tronchetti Provera ha terminato la seduta in guadagno, come del resto Tim, Seat Pagine Gialle e le holding di controllo Olivetti e Pirelli.

Bene anche Stmicroelectronics, che ha riportato su la controllante Finmeccanica.

In evidenza anche Bulgari, che però non convince qualche banca d’affari come Ubs Warburg.

Richieste anche per Fiat, nonostante lo slittamento dell’assemblea di Italenergia, prevista per oggi.

Gli unici segni rossi sono per Autostrade, titolo difensivo per eccellenza, Eni ed Enel. Per il colosso energetico c’è timore perché il Tesoro (principale azionista del gruppo) potrebbe collocare una nuova quota in borsa.

In ribasso anche Eni, depresso dal ribasso del prezzo del Brent sotto i $24, anche se per l’amministratore delegato del cane a sei zampe, Vittorio Mincato, “$22-$23 è un prezzo sostenibile che va bene sia ai produttori, sia ai consumatori”.

Sul Midex hanno chiuso in ribasso Aem e Acea, penalizzate nei giorni scorsi dalla decisione Ue di classificare i benefici fiscali fino al 1999 come aiuti di stato, bene invece Tod’s e soprattutto Alitalia, dopo l’accordo con Volare Group.

La peggiore del listino delle società a media capitalizzazione è stata Popolare Lodi: oggi è iniziata l’offerta pubblica di acquisto per Iil.

Tra gli altri titoli, occhi puntati su Viaggi del Ventaglio, Snai, Basicnet, Antonveneta e Lazio: la squadra biancoceleste ha deliberato un aumento di capitale.

Sul Nuovo Mercato, sul quale gravano le accuse di aggiotaggio lanciate dalla Consob, si sono messe Tecnodiffusione, ePlanet e Tiscali.

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