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Piazza Affari perde -2,73%, vicino ai minimi di 7 mesi

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Milano – Piazza Affari archivia la seduta con una flessione dell’indice Ftse Mib -2,73%. Negative anche le altre borse europee e quelle Usa. Milano si sta avvicinando ai minimi dei 7 mesi. A picco Fonsai -9,89% che oggi ha comunicato i termini dell’aumento di capitale da 450 milioni di euro. Forti ribassi anche per Mediaset -6,67%, Stm -5,64%. Tra le banche, le peggiori performance di Ubi Banca -5,16% e Mps -5,12%, il diritto di opzione per l’aumento di capitale e’ sceso del 23,38%. Tra i big del listino solo due titoli in territorio positivo: Luxottica +0,14% e Campari +0,09%.

Le borse europee chiudono in forte calo a causa dei timori per la crisi del debito greca e del cattivo andamento di Wall Street. A trainare i ribassi sono i bancari, per via dell’effetto contagio che verrebbe innescato sul settore da un eventuale default di Atene. Il Ftse 100 di Londra perde l’1,74% a 5.672,53 punti, il Dax di Francoforte lascia sul terreno l’1,84% a 7.144,58 punti, il Cac 40 di Parigi cede il 2,19% a 3.786,57 punti. Scivolano del 2,8% sia Atene che Madrid.

L’incertezza persistente legata alla crisi del debito della Grecia e le parole del presidente Fed Ben Bernanke di ieri che di fatto certificano il rallentamento della ripresa negli Usa penalizzano l’azionario europeo, Milano compresa.

“I temi sono sempre quelli: l’indecisione sulla Grecia e le dichiarazioni di qualche big che non capisce se il mercato è in fase espansiva o recessiva”, spiega un trader sottolineando come la tenuta di quota 2.700 punti per l’EuroStoxx50 .STOXX50E sia uno spartiacque importante per evitare ribassi più consistenti.

L’indice FTSE Mib .FTMIB ha chiuso in calo del 2,73%, l’Allshare .FTITLMS del 2,66%, lo Star dell’1,58%. Volumi per 2,5 miliardi di euro.

* Pur in un contesto negativo a livello generale non mancano temi specifici. Dopo l’annuncio dei termini degli aumenti di capitale FONSAI (FOSA.MI: Quotazione) e MILANO ASS. (ADMI.MI: Quotazione) sono fortemente penalizzate lasciando sul terreno rispettivamente il 9,89% e il 28,13% con volumi pari a circa 6,5 volte la media per entrambe. Alcuni broker lamentano il forte effetto diluitivo delle operazioni oltre al fatto che per Fonsai anche post aumento non vi sono certezze sulla solidità patrimoniale. [ID:nLDE75M07G] [ID:nLDE75M0O3]. Tiene con volumi nella norma la controllante PREMAFIN (PRAI.MI: Quotazione), vera beneficiaria delle ricapitalizzazioni grazie al previsto intervento di UniCredit.

* MEDIASET (MS.MI: Quotazione) cede il 6,67%: la società ha rivisto al ribasso le stime sulla raccolta pubblicitaria in Italia, preannunciando un lieve calo nel primo semestre e un trend in linea con il primo nella seconda parte dell’anno. Sulla scia deboli gli altri titoli del comparto come MONDADORI (MOED.MI: Quotazione), L’ESPRESSO (ESPI.MI: Quotazione) e RCS (RCSM.MI: Quotazione).

TELECOM IT MEDIA (TCM.MI: Quotazione) chiude in lieve calo una seduta volatile in cui ha oscillato tra -3,8% e +3,4%, fiammata seguita all’annuncio della conferma di Roberto Saviano sul fatto che il programma ‘Vieni via con me’ sarà trasmesso da La7 dal maggio prossimo.

* STMICROELECTRONICS (STM.MI: Quotazione) cede il 5,64%: ST-Ericsson, joint venture fra il gruppo italo-francese ed Ericsson, ha annunciato che raggiungerà il breakeven a partire dal secondo trimestre 2012, più tardi di quanto previsto in precedenza, e ha rivelato un programma di taglio dei costi di 120 milioni di dollari.

* Pesanti tutti i finanziari: tra le banche vendite su POP MILANO (PMII.MI: Quotazione), oggi al centro di indiscrezioni di FT su un’ipotesi commissariamento se l’impasse sindacati-management non sarà risolta con l’assemblea, e MPS (BMPS.MI: Quotazione) per la quale è in corso l’aumento di capitale. Male anche UNICREDIT (CRDI.MI: Quotazione) e INTESA (ISP.MI: Quotazione). Lo stoxx europeo che cede il 2,69%.

* Le poche eccezioni alla lettera del listino principale riguardano titoli più difensivi come PARMALAT (PLT.MI: Quotazione), che resta ancorata poco sotto il prezzo dell’Opa Lactalis.

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Giornata veramente difficile per Piazza Affari che, complice la carrellata di notizie negative, incrementa le perdite e arriva a cedere quasi il 3%, per poi ridurre le perdite e scendere verso le 16.30 del 2,52%. Il trend rimane pesantemente negativo, complici i cali di Wall Street, che paga oltre le parole proferite da
Ben Bernanke nella giornata di ieri anche il dato negativo relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione.

Di fatto, l’indicatore conferma quanto ha detto ieri Bernanke che ha ammesso lo stato di deterioramento dell’economia americana, tagliando anche le stime di crescita. Ma non è solo il fattore Fed a piegare oggi Piazza Affari e l’intero azionario: l’avversione al rischio – che apporta beneficio a pochi asset, quali il Bund e il dollaro – si spiega con l’annoso problema dei Piigs e con le preoccupazioni sullo stato di salute delle banche europee. Tanto che il presidente della Bce ha parlato di allarme rosso per la stabilità finanziaria dell’Unione europea.

Intanto a Milano tra i peggiori titoli Fondiaria Sai protagonista per l’aumento di capitale, che in mattinata è stata sospesa al ribasso per qualche minuto, e che poi ha ripreso normalmente le contrattazioni. Il titolo scivola dell’8%. Ma vanno molto male anche altri titoli come Mediaset, che scivola del 6,61%, e in generale le banche, con Ubi Banca che arretra del 4,72% circa, Unicredit che scende del 4,35%, Mps il titolo peggiore con un -5,47%, Banco Popolare che fa -4,16% e Intesa SanPaolo che lascia sul terreno quasi il 4%.

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio futures sono arrivati a cedere più del 4%, dopo alcune notizie che parlano anche dell’arrivo di una nuova offerta da parte dell’Aie.

Sul fronte valutario l’euro continua a perdere terreno e tocca anche il minimo assoluto contro il franco, appena al di sopra di quota 1,19. Nei confronti del dollaro, la moneta unica cala anvche sotto la soglia degli $1,42, e si attesta al momento a $1,4143.

Intanto i leader dell’Unione europea sono riuniti a Bruxelles per fare il punto della situazione sulla Grecia. Sotto i riflettori lo spread BTP/Bund, che ha toccato il nuovo massimo di sempre, superando i 200 punti base. Gli investitori si rifugiano sul Bund decennale, che assiste al continuo calo dei rendimenti, e che è particolarmente oggetto di acquisti nella giornata di oggi, per lo status di “safe heaven”.

Forti timori anche per i CDS Italia, che toccano nuovi massimi. Insieme a Madrid, il Ftse Mib si conferma il listino peggiore in Europa. Madrid cede infatti il 2,62%, Parigi fa -2,2%, Francoforte cala dell’1,88% e Londra scende dell’1,67%.