Piazza Affari giunge al giro di boa di metà seduta con tutti gli indici in forte peggioramento. La giornata è di per sé particolare, zavorrata dallo stacco delle cedole.
E’ tutta l’Europa che si deprime e che preoccupa, anche perché non trova più nei future sugli indici americani quel sostegno che era parzialmente arrivato nella prima parte della seduta.
La grande paura si annida nell’avvicinarsi inesorabile della parità tra euro e dollaro.
La perdita di potere del biglietto verde impensierisce gli investitori, che si ritirano dal gioco.
Verso fine mattinata il Mibtel è sceso sotto i 20.000 punti.
Sono in ribasso anche le altre borse europee.
Il calo interesa tutti i settori.
Oggi i grandi protagonisti del ribasso sono comunque i titoli finanziari.
In particolare gli assicurativi. Si teme che il calo dei mercati azionari li porti a pesanti perdite nel settore delle polizze Vita, in particolare in quelle che danno un rendimento garantito ai clienti.
I tecnologici soffrono sulla scia di Nokia e di Ericsson.
Stm non riesce a convincere nonostante le affermazioni positive dell’amministratore delegato Pasquale Pistorio.
In ribasso anche la controllante Finmeccanica.
Non ci sono settori che non risentano del momento negativo: vanno giù gli energetici, per esempio, con Eni in ribasso anche sulla scia delle notizie provenienti dal fronte del petrolio.
Male i telefonici. Questa mattina una notizia proveniente da Consob su Telecom Italia risparmio aveva messo in agitazione il mercato; poi la notizia è stata rettificata dalla stessa Consob.
Con i telefonici perde quota anche la casa madre Pirelli, a testimonianza del momento di difficoltà che tutto il comparto industriale sta attraversando.
In calo Fiat, che non viene salvata da Csfb.
Tra i grandi gruppi, frana Enel dopo quanto deciso dal Consiglio di Stato.
Sul Mibtel, Freedomland è stata sospesa in attesa di un comunicato.
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