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PIAZZA AFFARI: LA PAROLA D’ORDINE E’ SELL

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Piazza Affari precipita a metà giornata e riesce appena a contrastare la caduta libera che anche oggi sta caratterizzando i mercati.

Che la seduta sarebbe stata pesante l’avevano già scritto le chiusure negative di Wall Street e dei mercati asiatici, ma a dire il vero qualche timido segnale, aveva fatto sperare in una tenuta.

Infatti l’avvio del Fib30, positivo, sembrava voler smentire la brutta intonazione assunta in apertura delle borse europee, e un filo di speranza era rimasto pure alla partenza delle contrattazioni italiane, debolmente negative.

Ma dopo circa un’ora dall’avvio si è verificata un’accelerazione ribassista, con la rottura dei minimi di ieri.

La preoccupazione è generalizzata, anche perché dai future americani i segnali sono negativi.

Il presidente della Banca di Francia, Jean-Claude Trichet ha lanciato un appello agli investitori nel corso di un’intervista radiofonica: “dobbiamo stare calmi – ha detto – la calma è la migliore qualità degli investitori e delle Autorità politiche”.

Trichet ha sottolineato che “abbiamo già visto casi in cui i guadagni sono stati eccessivi e in questo caso i cali possono essere eccessivi. Attenzione ai comportamenti da gregge”.

Ma si fa presto a dire di mantenere la calma, quando poi un sondaggio di Nbc News/Wall Street Journal rileva che la maggioranza degli americani ritiene che l’economia Usa sia destinata a peggiorare.

In pratica, il 68% degli intervistati pensa che il paese sia già in recessione o lo sarà entro un anno.

A Piazza Affari sul Mib30 sono positivi solo due titoli: Autostrade e Eni.

Sul Midex ha il segno più solo Parmalat.

Sul Nuovo Mercato nessun titolo è positivo. E Tiscali, che in qualche modo è il titolo guida del settore, già da questa mattina è finita sotto i €5.

Con il Nasdaq che ha fatto male ieri e che promette ancora peggio per le prossime ore, i titoli tecnologici sono quelli che soffrono più di tutti, in Italia come nel resto d’Europa.

Questa notte Stm ha diffuso I dati trimestrali e sebbene il gruppo abbia messo a segno un utile e il numero uno si aspetti miglioramenti per il futuro, in borsa il titolo perde pesantemente quota.

Certamente non gioca a favore il clima pessimista che avvolge altri gruppi: è il caso di Corning, che influenza anche la nostra Pirelli, o della stessa Siemens che ha dati positivi ma un outlook negativo.

Il ribasso è trasversale e interessa tutti i settori. Non escluso, anzi, quello degli assicurativi, su cui pesano tra l’altro i risultati della britannica Prudential e della francese Axa.

Tra gli altri settori, giù i farmaceutici, con Recordati che affonda.

Tra gli altri titoli soffre ancora Marzotto per le accuse di falso in bilancio opposte alla controllata tedesca Hugo Boss.

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