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PIAZZA AFFARI: L’HIGH TECH PESA SUGLI INDICI

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Piazza Affari ha chiuso molto pesante, proseguendo la scia di metà giornata, trascinata in rosso dal calo dei tmt e dei titoli tecnologici, colpiti da Intel (INTC – Nasdaq).

“Il colosso americano – spiega un operatore milanese – nonostante i dati positivi riferiti all’ultimo trimestre fiscale, ha infatti lanciato un warning sulle vendite del primo trimestre, intorno ai $6,4-$7 miliardi e inferiori al previsto”.

Il Mibtel ha chiuso a 22.268 punti (-1,14%), il Mib30 è sceso a 31.243 punti (-1,35%), il Midex ha terminato la seduta in ribasso dell’1,05% a 25.547 punti e il Numtel ha perso il 2,55% a 2.368 punti.

“La pesante apertura di Wall Street – dice ancora l’operatore – ha ulteriormente depresso le contrattazioni. Per la giornata di oggi erano attesi importanti indicatori macroeconomici dagli USA, come le scorte di magazzino, in calo dell’1% (il decimo consecutivo), a fronte di una flessione dello 0,8% attesa dal mercato, i prezzi al consumo, scesi dello 0,2% e la produzione industriale, scesa a dicembre dello 0,1%”.

C’è da aggiungere che un importante membro della Federal Reserve ha detto che “la ripresa dell’economia USA sarà più lenta del previsto dato il panorama confuso degli investimenti aziendali”.

“La sofferenza di Intel – dice l’operatore, che preferisce rimanere anonimo per scelta aziendale –è ricaduta sul comparto dei titoli tecnologici, che in Italia è rappresentato al meglio da STMicroelectronics, che ha trascinato in lettera anche la controllante Finmeccanica.

“La speranza – dice ancora l’operatore – è legata alla pubblicazione, prevista questa sera alle 20 ora italiana, del Beige Book sulla politica monetaria della Federal Reserve americana, e ai risultati trimestrali di società come Apple Computer (AAPL – Nasdaq), Compaq Computer (CPQ – Nyse), Yahoo (YHOO – Nasdaq) e la rivale di Intel AMD (AMD – Nyse)”.

I media (con l’eccezione di HDP), con Mediaset in calo su voci di acquisizione di un ulteriore 9% di Telecinco ora in mano a Leo Kirche i telefonici hanno chiuso in pesante calo.

“Su TIM – conclude l’operatore milanese – pesa in particolare la questione del ‘number portability’, cioè la possibilità di cambiare gestore lasciando invariato il numero di cellulare”.

Ha chiuso in rosso anche Pirelli dopo che il TAR del Lazio ha deciso di rinviare al 20 febbraio la decisione sulla sospensiva della decisione Consob in merito al consolidamento del debito di Olivetti nella società di Bicocca.

Anche il risparmio gestito ha perso molto terreno. Sul fronte societario si registrano importanti movimenti su Bipop Carire. Secondo alcune indiscrezioni i tempi di fusione con Banca di Roma sarebbero molto brevi. Perde terreno anche Mediolanum nel giorno dei risultati trimestrali.

Uno dei rari spunti positivi in questa seduta depressa è stato offerto dalle Banco di Napoli risparmio, spinto dall’offerta di acquisto di San Paolo Imi e da Banca MPS, che ha detto di attendersi una crescita dell’utile netto del 20% nel periodo 2002-2004.

Un altro titolo che ha chiuso positivo in controtendenza è stato Snam Rete Gas, controllata da ENI, sulla scia di positivi giudizi delle banche d’affari. Alcune indiscrezioni su un possibile interesse per Popolare Commercio e Industria hanno tenuto a galla il titolo.

Ha perso terreno anche Generali, nel giorno dell’annuncio di un importante accordo in Cina, mentre Fondiaria ha fatto un importante passo avanti sulle insistenti voci che vorrebbero una fusione dell’istituto assicurativo fiorentino con Toro Assicurazioni (100% Fiat) e SAI.

Sul Nuovo Mercato Tiscali ha fermato il proprio ribasso in area €9,5, mentre Vitaminic ha limitato i danni nel giorno di un importante accordo commerciale.