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PIAZZA AFFARI: HDP, LA GUERRA PASSA AI LEGALI

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La guerra su Hdp non si sta combattendo su un campo di battaglia ma negli uffici legali. La spaccatura fra azionisti ha creato due fronti.

Da una parte Mediobanca (9,3%), Romiti (9,2%), Pesenti (4,8%), Generali (2,5%), Lucchini e Bertazzoni (1,8% ciascuno) e Valentino (1,1%). Dall’altra ci sono Fiat (10,2%), Tronchetti Provera (1,9%), Banca Intesa (1,9%) e Mittel (0,8%).

Questi ultimi non hanno formalmente rinnovato il patto di sindacato, limitandosi a inviare una lettera in cui si dicevano disposti al rinnovo a patto che cambiassero le regole di governance.

“Fiat, Pirelli e soci insomma vogliono contare di più all’interno di Hdp” – dice a Wall Street Italia Donatella Principe, analista di Banca Popolare di Vicenza.

“E’ vero – aggiunge Antonio Federico, di Dresdner Kleinwort Wasserstein Albertini Sim – l’unico dato che sembra ormai emerso con chiarezza è che gli Agnelli vogliono chiudere l’era Romiti e contare di più in Rizzoli Corriere della Sera – credo tuttavia che dopo le prime schermaglie tutti arriveranno alla conclusione che è più conveniente trovare un accordo”.

D’altra parte, come ha rilevato Luigi Lucchini, presidente del patto di sindacato, “è controverso se il patto sia da considerarsi rinnovato anche per Fiat e soci”. A fine giugno gli stessi avvocati dell’ufficio legale Hdp, non avendo ricevuto disdetta, hanno inviato una lettera in cui, a nome di Lucchini, informavano gli azionisti dell’avvenuto rinnovo degli accordi.

E’ a quel punto che Fiat, Pirelli e Intesa si sono chiamati fuori, sollevando un caso anche dal punto di vista civilistico.

Secondo quanto ha riportato IlNuovo, Hdp sarebbe blindata, con Mediobanca e soci, al 51%. Ma facendo qualche conto il rischio è che Mediobanca continuerà ad andare avanti con un patto di sindacato che ha in mano il 31% circa di Hdp, cioè monco delle altre partecipazioni e per questo più debole. Una scalata?

“In teoria un’offerta pubblica di acquisto sarebbe possibile – osserva Principe – magari con l’ingresso di un nuovo socio, Caltagirone per esempio, che da tempo sta accumulando quote di Hdp, che potrebbe allearsi con l’uno o l’altro fronte e lanciare scalata alla quota rimanente”. Per quanto la riguarda, oggi Fiat ha smentito di star rastrellando titoli.

L’unico limite, secondo l’analista, è che ai prezzi correnti Hdp avrebbe una capitalizzazione di €4 miliardi: ”forse troppo”, dice l’analista”.

(Vedi Speciale WSI: scontro Agnelli/Mediobanca)