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PIAZZA AFFARI CHIUDE SUI MINIMI DIETRO AL NASDAQ

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Piazza Affari chiude in profondo rosso come il resto d’Europa dopo che gli indici americani sono precipitati con il Nasdaq che ha sfondato a ribasso la quota dei 1.700 punti e il Dow Jones verso i 9.500 punti.

Tutti gli indici hanno chiuso in negativo, influenzati dal cattivo andamento del mercato americano e afflitti da scarsissimi volumi. Il settore che ha sofferto maggiormente è stato quello tecnologico che ha subito oltre il calo di ieri del Nasdaq anche la pessima partenza e relativa sospensione del future sull’indice tecnologico USA di quest’oggi.

La seduta che in un primo momento aveva preso energetici e utilities come sostegno, ha visto poi il mercato appesantirsi sempre più e coinvolgere tutti i titoli con rare esclusioni.

Il Mibtel si è fermato sui minimi a -2,53% a 26.788 punti, il Mib30 a -2,83% a 38.039 punti. Peggio di tutti ha fatto il Numtel a 4,29% a 3.591 punti.

Tra i titoli che hanno animato di più la giornata ci sono i telefonici con Telecom Italia (-0,11% a €11,62) che sul finale ha dato una particolare prova di forza non cedendo sull’onda delle vendite. In ribasso più deciso Olivetti (-2,31% a €2,16), che secondo alcuni operatori è destinata comunque a risalire, sulla scia del piano di conversione delle azioni Telecom Italia risparmio in ordinarie. Nella scuderia Colaninno la peggiore è stata TIM (-3,48% a €7,27).
(Vedi anche Piazza Affari: Telecom Italia, sale la risparmio e anche Piazza Affari: Mediaset si addentra in Olivetti e anche Piazza Affari: prese di beneficio sui telefonici)

Fino al pomeriggio hanno tenuto bene energetici e utilities, tra i quali spiccavano Enel (-0,76% a €3,68) dopo la smentita dell’abbandono da parte dell’amministratore delegato Franco Tatò, Edison (-2,27% a €10,28) e Italgas (-1% a €9,9). Si è invece appesantita prima delle altre Eni (-3,39% a €7,32) nella mira dei realizzi. (Vedi anche Piazza Affari: Enel dimentica il periodo buio e anche Piazza Affari: ENI colpita dai realizzi e anche Piazza Affari premia energetici e utilities)

Nulla da fare, invece per STMicroelectronics (-5,66% a €36,2) che soffre insieme a tutto il comparto mondiale dei semiconduttori i profit warning di alcune società high-tech arrivati ieri. (Vedi anche Chip: accordo STMicroelectronics con Hitachi e anche Piazza Affari: STM viaggia in retromarcia)

In ribasso anche il settore editoriale, dove spicca la flessione di Seat Pagine Gialle (-7,36% a €1,246), ma dove anche gli altri titoli di settore presenti nel Mib30 non fanno molto meglio, a partire da Espresso (-5,43% a €5,850) per finire a Mediaset (-2,73% a €10,13). (Vedi anche Piazza Affari: Seat Pagine Gialle in caduta verticale)

Il Nuovo Mercato è stato il più colpito di Piazza Affari, complice il forte ribasso di ieri del tabellone elettronico americano, bissato oggi da una prestazione ancora peggiore che porta il Nasdaq sotto i 1.700 punti. Hanno chiuso in perdita tra gli altri Tiscali (-4,44% a €14,32), I.Net (-6,67% a €180), Freedomland (+0,03% a €29,69) su voci di una prossima cessione di una quota del 30%.
(Vedi anche Piazza Affari: sospensione Nasdaq affossa il Nuovo Mercato e anche Piazza Affari: I.Net precipita su Nuovo Mercato e anche Piazza Affari: Freedomland vicino parità e anche Piazza Affari: giù sul Nuovo Mercato)

Tra le note negative troviamo anche l’andamento del risparmio gestito ma anche dei titoli bancari in generale dietro l’arretramento del Dow Jones americano. Tra i titoli che hanno sofferto di più Bipop Carire (-6,25% a €5,01), ma anche Fideruam (-3,73% a €10,720) e Mediolanum (-6,16% a €10,9). (Vedi anche Piazza Affari: A picco Bipop e risparmio gestito)

Qualche luce si è vista a Piazza Affari e tra tutte ha brillato la stella di Aeroporto di Firenze (+6,04% a €18,04) che è salita su insistenti voci su cambi nell’assetto azionario. (Vedi anche Piazza Affari: Aeroporto di Firenze vola spedito e anche sezione RUMORS

che trovate sul menu in cima alla pagina).