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PIAZZA AFFARI CHIUDE SOTTO LA ZAMPA DELL’ORSO

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Piazza Affari ha chiuso pesantemente una seduta che, come hanno detto alcuni operatori a Wall Street Italia, “anticipa scenari negativi anche per i prossimi giorni”.

La sensazione, ha detto a Wall Street Italia Gabriele Bodo di Gestnord Intermediazione Sim, “è che il mercato possa andare ancora più giù, a causa dell’incertezza politica internazionale e dei timori legati alle rivelazioni del talibano americano catturato”.

Da una parte, infatti, ha osservato l’operatore, “c’è il mix esplosivo in Medio Oriente, dove l’escalation del terrore si accompagna a una forte perdita di potere da parte di Yasser Arafat; dall’altra si teme che con la fine del Ramadan possa scattare la fase due del terrorismo internazionale con attacchi chimici contro gli interessi USA e, magari, anche una fase tre con attacchi nucleari”.

In questa situazione gli investitori escono dall’azionario, e si rifugiano nell’obbligazionario o nei pronti contro termine, o nei titoli di Stato. “Anche per quelle mani forti che, si è detto, hanno sostenuto i mercati negli ultimi tre mesi, sta cominciando a essere difficile proseguire, e mettersi contro la speculazione o la gente che prende i soldi e se ne va”.

Il listino italiano hapeggiorato con la diffusione dei dati USA, “che sono stati negativi, ma non tali da giustificare questo appesantimento”

Tutta l’Europa comunque è andata giù, anche se Piazza Affari ha portato il suo fardello particolare, fatto da Fiat e dai bancari.

Il Mibtel ha chiuso a -2,07%

Il Mib30 ha chiuso a -2,31%

Il Midex ha chiuso a -1,90%

Il Numtel ha chiuso a -3,91%

Il listino italiano ha visto in particolare difficoltà Bulgari sui timori di una forte contrazione delle vendite nel periodo natalizio.

I bancari hanno chiuso pesanti, anche sulla scia della raccomandazione di DKW di sottopesare il settore.

Le banche soffrono anche per l’esposizione in Argentina, in preda a una difficile crisi finanziaria ed economica.

In ribasso il risparmio gestito, e ha chiuso in negativo pure Mediolanum, che fino a metà seduta invece era in recupero.

I telefonici sono franati nella seconda parte della giornata.

Fino a un certo punto aveva tenuto bene Olivetti, al centro di vocidi mercato.

Si parla di prossimo ingresso di nuovi soci forti.

“Le scommesse – dice Francesco Amici, operatore di una Sim di Cremona – sono sulla spagnola Telefonica, ma anche su un rastrellamento molto cauto da parte di Hopa, di Emilio Gnutti”.

Tra le indiscrezioni c’è anche quella riguardante un fondo americano, forse Fidelity.

“Si dice anche – ha affermato Marco Opipari di Metzler Capital Market parlando con Reuters – che i fondi italiani, non potendo superare il 10% di Telecom Italia, per aumentare il loro peso sul gruppo stiano comprano Olivetti”.

Ora Olivetti ha un premio di circa il 10% sul suo nav (net asset value), a €1,32.

In ribasso nel finale TIM, interessata dal fatto che oggi il governo italiano ha deciso di estendere a 20 da 15 anni la durata delle cinque licenze UMTS (telefonini di terza generazione).

Pesanti i media, e anche Mediaset, che invece in avvio di seduta aveva fatto sperare in un rialzo, alla luce della vendita per €106 milioni a British Telecom del 9% detenuto nel consorzio tlc Blu.

Sempre sul Mib30 ha ceduto HDP, nonostante il via libera alla proroga di sei mesi del termine di disdetta anticipata del patto di sindacato da parte di Fiat, Pirelli e IntesaBci.

Fiat ha perso quota, come tutti gli industriali. Dopo l’annuncio del piano di ristrutturazione ieri sono arrivati due downgrade sul titolo.

Per CSFB Fiat passa da “Buy” a “Hold”; mentre per Abn Amro da Hold a Reduce.

Per lunedì è attesa la riunione dei 500 top manager del gruppo.

In forte ribasso Finmeccanica, insieme alla controllata STMicroelectronics.

Tra i pochi titoli in rialzo, Campari, che ha avuto un andamento vivace dopo l’annuncio di un’acquisizione in America.

Sul Nuovo Mercato Tiscali ha chiuso pesantissima.

Freedomland è stata sospesa per oggi e domani, in attesa di un comunicato.

In negativo anche Vitaminic. la società di distribuzione musicale via Internet ha fatto sapere che dovrà completare il piano di integrazione delle società già acquisite, operazione che si concluderà nel 2002, anno in cui l’azienda raggiungerà il pareggio di bilancio.

Per domani è prevista l’assemblea degli azionisti, chiamata a deliberare un aumento di capitale mediante l’emissione di 1,3 milioni di azioni ordinarie da nominali €0,26, per l’acquisto di Peoplesound.com.