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PIAZZA AFFARI CHIUDE MALE

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Piazza Affari ha chiuso in ribasso sulla scia di Wall Street che non sembra in grado di mantenere il guadagno della vigilia.

Secondo alcuni tra analisti e operatori, il mercato potrebbe essere alla soglia di una fase di storno dopo la crescita quasi continua degli ultimi due mesi e dopo una settimana, l’ultima, tutta in crescita.

Il Mibtel ha chiuso a -1,81%

Il Mib30 ha chiuso a -1,70%

Il Numtel ha chiuso a –4,48%

A metà seduta il mercato ha ceduto presentandosi al ribasso a conferma del momento di incertezza.

In calo i telefonici, i media, i tecnologici, gli energetici.

La forza che ha sostenuto il mercato è venuta essenzialmente, sul Mib30, da Bulgari e Italgas.

“I volumi sono scarsi – ha detto a Wall Street Italia Gianluca Donalisio, trader di Gestnord Intermediazione Sim – è possibile che il mercato sia arrivato per il momento alla fine della corsa, ma non mi aspetto un grande storno, c’è molta liquidità in giro, e ritengo che tutti stiano aspettando di comprare sulla debolezza”.

L’operatore di una Sim tedesca che opera in Italia ha confermato: “E’ possibile che fino a venerdì vedremo un cedimento della Borsa, magari anche di due o tre punti percentuali – ha detto a Wall Street Italia – ma questo non deve preoccupare, il Mib30 può arrivare fino in area 31.000, salvo ricevere una spallata al rialzo per la fine dell’anno, per quella che viene comunemente chiamata un’operazione di window-dressing”.

Per ora, aggiunge l’operatore che chiede di non essere citato, “al di là della crescita o della perdita dei singoli titoli la tendenza è il ritorno sui settori difensivi”.

Il risparmio gestito è risultato in calo, compresa Bipop Carire in attesa del consiglio di amministrazione di domani, mercoledì.

ENI in avvio di mattinata era riuscita a tenersi al di sopra della parità. Poi ha perso terreno.

I paesi dell’Opec hanno avvertito i paesi produttori non aderenti all’Opec che se non accetteranno (soprattutto la Russia) di ridurre la produzione di greggi oper far aumentare il prezzo del petrolio, allora l’Opec aumenterà la produzione come ritorsione.

Chiusura fiacca per Saipem, mentre Italgas, è stata al contrario la protagonista della seduta, con rialzi consistenti e forti volumi.

A lanciare il titolo sono state le indiscrezioni sul possibile ingresso di nuovi soci.

Si parla di Roberto Colaninno e di Italenergia, ma dagli interessati non è giunto alcun segnale di conferma.

In calo i telefonici e in generale tutta la filiera di Marco Tronchetti Provera.

Per quanto riguarda Olivetti, i dati definitivi dell’operazione sul capitale rilevano una sottoscrizione del 99,79% dell’offerta.

Il 38,27% del totale sottoscritto e’ in azioni, il 61,73% in obbligazioni.

I diritti inoptati saranno offerti in Borsa il 29 e 30 novembre, e il 3,4, e 5 dicembre.

Quanto a Telecom Italia, secondo il quotidiano francese La Tribune ha affidato un mandato a Lazard per trovare un partner di maggioranza per 9 Telecom, la societa’ francese che opera nella telefonia fissa.

Finmeccanica ha perso pesantemente terreno, e dal pomeriggio è andata la ribasso anche la controllata STMicroelectronics, che invece nel corso della mattinata era riuscita a mantenersi a galla.

Lottomatica è stata un’altra protagonista della seduta insieme a Italgas.

La società che gestisce il gioco del lotto e che è controllata da Olivetti, è al centro di un’operazione di offerta pubblica di acquisto da parte di De Agostini a €6. L’operazione è piuttosto contrastata.

Il titolo ha aperto in positivo, poi ha perso terreno e nel corso del pomeriggio è tornato nuovamente positivo.

Il mercato scommette su una contro-opa, si vocifera sul gruppo Merloni, anche a €7.

Il Nuovo Mercato ha visto forti movimenti su Biosearch. Il titolo della società di biotecnologie era dapprima cresciuto sulla scia di un accordo con una società americana, poi ha ripiegato pesantemente. In calo anche gli altri titoli del settore.

Negativa Tiscali che è crollata dopo aver guadagnato tanto nelle scorse sedute.

Sul fronte opposto, in campo positivo, si è distinta Esprinet che in avvio non era nemmeno riuscita a fare prezzo.

Il mercato ha premiato le decisioni prese ieri, lunedì, dal consiglio di amministrazione.

I titoli tecnologici hanno particolarmente risentito delle comunicazioni di Nokia.

Nel primo pomeriggio italiano il leader mondiale dei cellulari ha ridotto le previsioni di vendita 2001 da 390 a 380 milioni di apparecchi.