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PIAZZA AFFARI CHIUDE IN ROSSO, VENDITE SU TMT

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Piazza Affari ha recuperato nel finale le posizioni di apertura e si allontana dal baratro nel quale era scesa a metà giornata.

Il quadro è desolante. Solo pochi titoli hanno il segno più, per il resto si è assistito a una raffica di vendite su quasi tutti i settori.

Colpa, ancora una volta, dei segnali negativi provenienti da Wall Street, penalizzata da una situazione internazionale resa incandescente dalle tensioni in Medio Oriente e sconvolta dalle vendite indiscriminate sui titoli high tech, dietro l’allarme lanciato da AMD (AMD – Nyse) e lo scandalo che potrebbe coinvolgere Micron Tech (MU – Nyse), citata dall’Antitrust nell’ambito di una indagine sui prezzi delle memorie Dram (Dynamic random access memories).

La carica positiva derivante dal book-to-bill ratio, cioè dall’indice che monitorizza la vendita dei chip, in rialzo per il nono mese consecutivo, si è subito esaurita.

E intanto l’euro sta lentamente risalendo nei confronti del dollaro.

Il Mibtel è sceso a 20.773 punti (-1%)
Il Mib30 ha raggiunto quota 28.377 punti (-0,99%).
Il Midex ha ceduto l’1,31% a 26.061 punti.
Il Numtel ha chiuso a 1.620 punti (-2,35%).

Sul Mib30 è stato il giorno dei titoli difensivi, promossi dalle principali banche d’affari, come Eni, la controllata del cane a sei zampe, Italgas e Autostrade, che hanno chiuso in rialzo.

Bene anche Enel, che ha limitato i danni dopo le notizie sul rimborso degli “stranded cost”.

I Tmt hanno certamente conosciuto giorni migliori: per adesso sembrano non piacere a nessuno.

Vendite per Stmicroelectronics, che pure sembrava in risalita nel corso della giornata. Il titolo è stato indebolito dal caso AMD.

Non se la sono vista meglio i telefonici, come Tim, vittime dei realizzi che hanno interessato anche le holding Pirelli e olivetti e il media Seat Pagine Gialle.

In rosso anche Fiat, che soffre il mancato accordo con i i sindacati sulla politiche di mobilità da adottare.

Giornata di lacrime e sangue anche per il settore finanziario e per quello bancario, con i promessi sposi Banca di Roma e Bipop Carire che hanno lasciato sul terreno punti pesanti.

In netta controtendenza invece Banca Fideuram e Unicredito, che nel finale sono risaliti con volumi interessanti.

Sul Midex sono in pochi ad aver creduto nel piano di ricapitalizzazione di Alitalia dopo il via libera dell’Unione Europea alla ricapitalizzazione.

Importanti variazioni per Autogrill, Amplifon, De Longhi e Basicnet.

Il titolo della società che distribuisce le magliette della Nazionale di calcio è ancora sospeso dalle contrattazioni.

L’esclusione della squadra di Trapattoni dalla competizione mondiale ha fatto perdere appeal al titolo, che adesso ha un valore teorico ridotto di quasi il 40%.

Sul Nuovo Mercato Tiscali ha chiuso in rosso ma ancora sopra i €7.

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